
Simeone è una iradiddio, Caprari è un vero fantasista. Ora attendiamo Kalinic e Lasagna
Il 2021 se n’è ormai andato, così come il girone d’andata della Serie A, quindi in casa Hellas è giunto il momento di tirare le somme riguardo a una prima metà di stagione che ha senz’altro regalato più di qualche soddisfazione.
Dopo aver parlato della difesa e del centrocampo, eccovi il Pagellone dell’attacco.
![]() | KALINIC: 6,5Con Tudor sembra un altro giocatore rispetto a quello visto l’anno scorso, come dimostra anche il fatto che nelle prime cinque gare con il tecnico croato ha messo a referto tre gol, un assist, un rigore procurato e un palo. Peccato per quegli acciacchi che ne hanno fermato la “rinascita”. |
![]() | CAPRARI: 7,5L’eredità di Zaccagni era tutt’altro che facile da raccogliere, ma lui l’ha fatto alla grande mettendo a disposizione le proprie caratteristiche: magari non avrà la gamba del romagnolo, ma le giocate e gli spunti sono quelli di un fantasista puro. Quattro reti (quella contro lo Spezia è da urlo) e cinque assist il suo attuale bottino. È arrivato a Verona per togliersi l’etichetta dell’eterno incompiuto e, almeno per ora, ci sta riuscendo alla grande. |
![]() | LASAGNA: 6È l’attaccante che ha impiegato più tempo a beneficiare della “cura Tudor”, ma negli ultimi tempi ha lanciato segnali incoraggianti (il gol contro la Fiorentina ne è la conferma). Speriamo che il girone di ritorno gli porti qualche rete in più. |
![]() | CANCELLIERI: 6Con Di Francesco era quasi titolare, con Tudor sta invece facendo più fatica: quel che è certo è che al ragazzo non manchino né i numeri né la personalità, anche se forse avrebbe bisogno di trovare un po’ di continuità per potersi davvero mettere in mostra. Possibile che a gennaio venga mandato a farsi le ossa in Serie B. |
![]() | RAGUSA: s.v.Rispolverato per la Coppa Italia, resta uno dei giocatori in uscita. A gennaio potrebbe cambiare aria, forse anche a titolo definitivo. |
![]() | SIMEONE: 9Che l’aria di Verona sia taumaturgica per giocatori reduci da annate difficili è ormai un dato di fatto, ma il Cholito ne è probabilmente una delle più alte espressioni: dodici gol (senza rigori) e due assist in diciannove partite di campionato sono un bottino degno di un grande attaccante. Di testa o di piede, di rapina o con una botta da fuori, l’argentino è risultato a dir poco decisivo, castigando quasi tutte le “big” del campionato. Girone d’andata pazzesco il suo. |
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