Il patron del Brescia si è anche dichiarato pronto a un passo indietro nel caso il CONI dovesse optare per il ritorno al vecchio format
È un Massimo Cellino che non le manda a dire quello intervistato dal Giornale di Brescia.
Interpellato dai colleghi, il patron delle Rondinelle ha infatti espresso tutta la sua preoccupazione in vista della decisione a cui il CONI sarà chiamato domani.
Un’eventuale autorizzazione al ripescaggio di tre società farebbe arrabbiare non poco l’imprenditore cagliaritano, dichiaratosi anche pronto a fare un passo indietro nel caso si optasse per il ritorno a una Serie B a 22 squadre.
Queste, infatti, le sue dichiarazioni:
«Se succede questo vuol dire che il calcio italiano è diventato una barzelletta, che stiamo scherzando con gli impegni che i presidenti onesti prendono e onorano nei confronti di Fisco e giocatori. Io sono tra questi, ma se in estate sono fallite tre società significa che il sistema è marcio e va rifondato, non si può continuare a far finta di nulla. Se la B tornerà a 22 non mi resterà che prenderne atto, ma sarebbe l’ennesima conferma che è impossibile fare calcio in Italia, che questa è diventata la Repubblica delle banane. A quel punto dovrei per forza fare un passo indietro e ridimensionare tutti gli investimenti importanti che sto facendo da quando sono arrivato a Brescia».