Seconda parte della lunga intervista concessa dal patron gialloblù ai colleghi de L’Arena
Dopo una prima parte dedicata più che altro alla parte sportiva, la seconda metà dell’intervista concessa da Maurizio Setti ai colleghi de L’Arena è incentrata su aspetti più “amministrativi” come lo stadio e il centro sportivo, ma è anche presente una “autodescrizione” del patron gialloblù.
Di seguito, dunque, le sue principali dichiarazioni.
LO STADIO. «Non ho notizie sul nuovo stadio, anche perché la questione è in mano ad altri. La pandemia non ha aiutato, ma mi sembra che si sia rallentato un po’ troppo. Quanti punti in più con un impianto “all’inglese”? Almeno quattro o cinque a stagione».
IL CENTRO SPORTIVO. «Per il centro sportivo si va avanti, è l’ultimo tassello per lasciare qualcosa di concreto oltre ai risultati sportivi. In Italia c’è troppo burocrazia, spero che la situazione si sblocchi al più presto perché inizio ad avere una certa età! Costruirlo a Castelnuovo dove siamo ora? Non lo so, abbiamo più opzioni. Al momento comunque stiamo apportando diverse migliorie».
LA MULTIPROPRIETÀ. «Non so come finirà la questione relativa alla proprietà di Verona e Mantova, ma c’è tempo. A fine stagione valuteremo. Quanto vale il Verona? Non saprei».
UN UOMO ORDINATO. «Dicono che sono un uomo freddo, ma non è vero: sono molto caldo ma anche razionale, quindi mi comporto di conseguenza. Sono molto ordinato, non mi esalto e non mi abbatto».