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Setti: “In questi anni siamo cresciuti. Io e D’Amico siamo un bel duo”

Il presidente gialloblù, raggiunto dai colleghi de L’Arena, ha toccato diversi argomenti interessanti

È un Maurizio Setti a 360 gradi quello raggiunto dai colleghi de L’Arena per una lunga intervista che ha visto il patron gialloblù toccare un ampio spettro di argomenti.

Senza perdere tempo, ecco dunque la prima parte delle principali dichiarazioni del patron gialloblù.

IL MOMENTO. «Sono felice per la stagione calcistica, anche se sono molto preoccupato per la situazione che stiamo vivendo: dopo il Covid è arrivata una guerra e non è facile. Speriamo tutto finisca presto».

I DIECI ANNI DI PRESIDENZA. «Sono fiero di quanto abbiamo fatto tutti insieme negli ultimi dieci anni e della filosofia interna al club: pur con qualche momento difficile, siamo cresciuti moltissimo. Penso per esempio al nostro settore giovanile che, oltre ai risultati sportivi, ha portato in prima squadra tanti giocatori. Siamo ai massimi livelli pur non avendo le disponibilità economiche di altri club in un calcio che ormai ha costi alle stelle».

I GIOCATORI DI IERI... «In Jorginho ho visto grandi potenzialità, anche se non avrei mai pensato che raggiungesse livelli così alti. Difficile paragonarlo ad altri giocatori passati da qui, anche se vedere Rrahmani titolare in una squadra che lotta per lo scudetto mi rende orgoglioso».

… E DI OGGI. «Se penso ai nostri tre là davanti dico che sono fortissimi: fanno tanti gol e rendono felici i tifosi. Chi resterà tra Barak, Caprari e Simeone? Io non precludo niente, il Verona non può permettersi di correre dietro a chi non vuole o non può restare. Davanti a determinate cifre si fa fatica a rifiutare, anche Juve, Inter e Milan cedono i propri giocatori se qualcuno offre di più. Devo però dire una cosa: a inizio stagione erano tutti depressi per la cessione di Zaccagni, ora che mi dite di Caprari? Bisogna dare atto alla società che nel cambio dei giocatori ha sempre fatto bene. Pensiamo anche a Tameze…».

IL DIRETTORE SPORTIVO. «D’Amico è il miglior direttore sportivo che abbia avuto e io sono maturato molto come presidente. Siamo un bel duo».

GLI ALLENATORI. «Non credo che Juric si sia pentito di aver cambiato aria. Ha preso la propria decisione e penso sia felice di essere al Torino. Tudor? È in una fase di costruzione, si sta integrando nel nostro sistema e condivide la settimana con tutti. Al campo è molto giocoso e quindi aiuta la squadra a liberare la mente, inoltre lavora bene e ha capito di avere un gruppo di grande qualità».

LA PROSSIMA PARTITA. «Quella contro il Napoli sarà una grande gara. La squadra è pronta per un ottimo finale, ma i conti si fanno alla fine».

 

Per la seconda parte dell’intervista, clicca QUI

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