L’attaccante della Primavera gialloblù si è raccontato a SportDiPiù Magazine tra passato, presente e futuro

I primi tornei in Senegal, l’arrivo in Italia, l’Hellas, la Juventus, il ritorno in gialloblù e il futuro: è un Adama Sane a 360° quello che si è raccontato ai colleghi di SportDiPiù Magazine.

Senza perdere tempo, andiamo quindi a vedere le sue principali dichiarazioni.

IL SENEGAL. «Sono nato in Senegal praticamente per caso: i miei genitori si erano trasferiti in Italia da tempo, ma al momento del parto mia madre si trovava in visita a dei parenti in Senegal. Io sono cresciuto proprio con quei parenti, con i quali sono rimasto fino ai 14 anni».

I PRIMI CALCI. «In Senegal non c’era un vero campionato, quindi con la squadra di cui facevo parte giravo di città in città e di torneo in torneo. Poi raggiunsi i miei genitori in provincia di Treviso e iniziai a giocare con la squadra del mio quartiere, ma ci rimasi poco…».

L’HELLAS. «Durante un torneo a cui presi parte con la Rappresentativa Regionale Under 15 venni infatti notato dagli osservatori del Verona. Dopo una settimana di prova, e a poco più di due mesi dal mio arrivo in Italia, ero un giocatore dell’Hellas».

LA JUVENTUS. «Andai alla Juventus nell’ambito dell’affare Kean, una sorta di scambio di prestiti. La Primavera della Juve però aveva altri cinque attaccanti, tutti più grandi di me, quindi non giocai mai. A gennaio quindi chiamai il Verona e dissi che volevo tornare in quella che per quattro anni era stata la mia famiglia: io ho bisogno del gol per stare bene. Conservo comunque un bel ricordo dell’esperienza a Torino: lì ho imparato molto, e poi non tutti possono dire di essersi allenati con la prima squadra della Juve!».

IL RITORNO AL VERONA. «Tornare all’Hellas è stato come tornare a fare il mio lavoro, ovvero fare gol. Non potevo fare scelta migliore e non potevo trovare un allenatore migliore di Corrent: lui è l’ideale per le mie caratteristiche. La gioia più grande è ovviamente la qualificazione alla finale di Coppa Italia: non vedo l’ora di giocarla quando sarà possibile».

IL SOGNO. «Questo, comunque finisca, è il mio ultimo anno in Primavera: sono pronto a fare il mio percorso. Il mio sogno è quello di esordire in Serie A al Bentegodi, come hanno fatto diversi miei ex compagni di squadra».