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Bocchetti: “Verona città bellissima: dovrebbe essere più sponsorizzata”

Il difensore gialloblù, ospite di una delle consuete dirette Instagram, ha speso parole al miele per la città scaligera

Verona? Una città… sottovalutata! Parola di Salvatore Bocchetti, il quale durante una delle ormai consuete dirette Instagram ha speso parole di grande elogio per la città scaligera, ma non solo.

Di seguito, infatti, le sue principali dichiarazioni.

IL RITORNO IN CAMPO. «Tornare a Peschiera dopo due mesi a casa è stata una bella emozione: sono molto contento di aver ripreso l’attività e aver rivisto i miei compagni di squadra».

LA QUARANTENA. «Purtroppo i miei bimbi e mia moglie si trovavano in Russia per fare dei documenti al più piccolo, ma poi c’è stato il lockdown e mi sono ritrovato a trascorrere la quarantena da solo. Stiamo lavorando per risolvere la situazione, ma non so ancora quando sarà possibile farli tornare. Sento tanto la loro mancanza. Se non altro Pazzini mi abita di fronte, quindi parlavamo dal balcone! Gli allenamenti? Mi sono fatto arrivare a casa un tapis roulant e mi è tornato molto utile».

LA RUSSIA. «Sono molto contento dei sette anni trascorsi in Russia: sono stato molto bene, ho giocato ad altissimi livelli, quindi se tornassi indietro rifarei quella scelta. Differenze col campionato italiano? Beh, il freddo (ride, ndr)! Scherzi a parte, ci sono stati anni in cui è migliorato molto grazie a gente come Roberto Carlos o Eto’o, ma ora il livello si è riabbassato mentre quello della Serie A si è alzato di nuovo grazie a campioni come Cristiano Ronaldo o Ibrahimovic».

LA SCELTA DI VERONA. «Quest’estate avevo voglia di rimettermi in gioco e avevo voglia di tornare in Italia, quindi quando si è presentata l’occasione del Verona ho accettato, anche perché mi hanno sempre parlato molto bene di questa piazza e giocare davanti a questa tifoseria è motivo d’orgoglio e un grande stimolo: sentire il boato del Bentegodi è sempre un’emozione. Lo Scudetto 84/85? Il mio agente è veronese, e nei suoi occhi e in quelli della gente di Verona vedo tanta gioia quando si parla di quei giorni. Quell’impresa aumenta il mio orgoglio nel vestire questa maglia».

UN INIZIO DIFFICILE. «Ho avuto il primo infortunio in ritiro e poi una ricaduta, quindi non è stato un inizio troppo felice. Piano piano mi sono rimesso a posto e ho giocato qualche partita, ma poi mi sono infortunato di nuovo. Con il Verona ho comunque firmato un biennale, quindi ci sono ancora molte partite in cui posso dare il mio contributo».

I COMPAGNI DI SQUADRA. «Devo fare i complimenti a tutti i miei compagni, perché stanno disputando una stagione strepitosa, e vederci così in alto è una bella rivincita nei confronti di chi in estate ci dava per spacciati. Kumbulla, Rrahmani, Amrabat, Lavoci, Veloso… Tutti hanno fatto molto bene grazie soprattutto al gruppo che si è formato in così poco tempo nonostante la squadra fosse moto rinnovata. Grande merito va ovviamente al mister. Cosa ho detto a Kumbulla? Solamente di giocare così e di pensare solo al Verona almeno fino a fine stagione».

VERONA CITTÀ. «Io credo che Verona in Italia sia un po’ troppo “sottovalutata”: è una città bellissima e non ha nulla da invidiare a quelle più “famose”. A me piace davvero moltissimo e ci vivo molto bene: credo solo che dovrebbe essere maggiormente “sponsorizzata”…»

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