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Veloso: “Ronaldo non vuole perdere nemmeno in allenamento: batterlo è stato bellissimo!”

Il vicecapitano gialloblù si è raccontato durante la diretta Instagram pomeridiana di quest’oggi

Dopo Di Carmine e Silvestri è toccato a Veloso concedersi alle domande dei propri tifosi attraverso le ormai celebri dirette Instagram proposte da Hellas Channel.

Senza perdere tempo, andiamo quindi a vedere le principali dichiarazioni rilasciate nel pomeriggio dal regista gialloblù.

LA QUARANTENA. «Ora sono a casa con la mia famiglia e sono molto sereno. Essere con loro per così tanto tempo è molto bello. Il mio allenamento? Mi sveglio alle 7 per correre dietro ai miei figli! Scherzi a parte, tutti i giorni lo staff ci manda un programma da seguire, quindi basta fare ciò che ci dicono. Bello poi vedere come i tifosi, nonostante la distanza, riescano grazie ai social a trasmetterci comunque tutto il loro affetto».

LA STAGIONE DI MIGUEL… «A inizio stagione ho detto che avrei voluto fare la mia miglior stagione in Italia, e per il momento sono soddisfatto. Chiaramente però non è solo merito mio: a calcio si gioca in squadra, e se questa fa bene permette alle individualità di venire fuori. Ringrazio dunque i miei compagni e tutto lo staff per questo. Gol e assist? Non è quello che ho in mente quando penso a “giocare bene”: ciò che intendo io è per esempio essere sempre ben posizionato in campo per dare una mano alla squadra».

… E QUELLA DELL’HELLAS. «A inizio stagione non mi aspettavo questa classifica: per una squadra neopromossa e che rispetto alla stagione cambia così tanto non è mai facile fare subito bene. Bisogna fare tanti complimenti a mister Juric e ai ragazzi che hanno subito capito i suoi dettami. Speriamo di riuscire a concludere questa stagione, perché prima dello stop stavamo davvero facendo qualcosa di straordinario».

LE PUNIZIONI. «Ho iniziato a calciare le punizioni quando ero bambino: i miei non erano molto contenti, visto che usavo l’albero di arance che avevo in giardino come palo della porta (ride, ndr)… Devo dire che comunque non mi sono mai esercitato così tanto sulle punizioni come quest’anno!»

LA SCELTA ESTIVA. «Quando in estate mister Juric mi ha chiamato il mio unico pensiero era venire qui e dare una mano. L’Hellas poi ha una grande storia alle spalle e parlando anche Toni mi ha parlato molto bene di questa squadra e di questa tifoseria».

VERONA CITTÀ. «A Verona mi trovo davvero benissimo, sia come società che come città. Non avrei mai pensato di adattarmi così bene a questa nuova realtà. Qui riesco a non usare la macchina e a passeggiare sereno per le vie del centro. Ho trovato persone positive e grandi lavoratori. Sinceramente la trovo anche più bella di Genova!»

JURIC. «Mister Juric è sempre stato quello che abbiamo visto quest’anno: vuole avere il pallone, dominare la partita e vincere anche quando gioca contro squadre più forti. Differenze dallo Juric di Genoa? No, direi di no…».

IL PRIMO GOL. «La rete contro il Bologna è stata una bellissima emozione, anche perché non mi aspettavo di segnare alla prima partita. Portare a casa un punto quel giorno era davvero importantissimo per iniziare al meglio il campionato».

LA FASCIA DA CAPITANO. «Il nostro capitano è Pazzini, ma quando è toccato a me vestire la fascia ho sentito la grande responsabilità di rappresentare una squadra come l’Hellas. Spero di aver fatto contenti i tifosi e di aver aiutato i miei compagni».

LA JUVENTUS. «Battere Ronaldo è sempre bello, anche perché lo conosco e so bene che lui non sopporta perdere, nemmeno quando è in allenamento. Poi vincere è sempre bello, e farlo contro il migliore lo è ancora di più. Il gol dell’andata? Me lo sono riguardato un paio di volte: meno male che Di Carmine ha sbagliato il rigore…».

I COMPAGNI DI SQUADRA. «Amrabat quest’anno è stato da 8 in pagella: non mi aspettavo che potesse fare così bene, e sicuramente può ancora migliorare. Faraoni è un lavoratore, un ragazzo speciale, e anche quest’anno ha dimostrato il proprio valore. Pazzini non ha bisogno di mie presentazioni, la sua carriera parla per lui».

LUCAS. «Il rapporto con Lucas è iniziato per una questione linguistica, e poi è diventato sempre più importante: mi piace condividere la mia esperienza con i giovani, ovviamente se questi vogliono ascoltare. In lui ho visto tante qualità e ho provato a stargli vicino e a dargli tanti consigli, perché so cosa vuol dire avere quell’età. Lucas è un talento, anche se forse è un po’ pigro (ride, ndr): sotto questo aspetto può comunque migliorare…».

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Giovanni
Giovanni
4 anni fa

Grande uomo e ottimo giocatore…. Veloso uno di noi… Forza hellas

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