Tragicomico il retroscena raccontato dal presidente dell’AIC ai colleghi de L’Arena
È un Damiano Tommasi tra l’allibito e lo sconsolato quello che, raggiunto da L’Arena, ha parlato dell’emergenza Coronavirus: dal punto di vista dell’AIC a un aneddoto tragicomico, ecco dunque di seguito le sue principali dichiarazioni.
LO SCONTRO GOVERNO-CALCIO. «C’è una grande epidemia, e il Governo aveva deciso di bloccare tutto per quindici giorni in modo da poter trovare con calma una soluzione, ma FIGC e Lega hanno spinto nella direzione opposta. Scelta comprensibile, ma secondo me non del tutto giustificabile».
L’AIC. «Anche l’Assocalciatori sta attendendo notizie in merito, ma presto verremo chiamati in causa anche noi e diremo la nostra. Qui comunque si è persa di vista la realtà: a comandare in questi casi deve essere la comunità scientifica».
L’ANEDDOTO. «Sono in contatto con una famiglia di amici a Wuhan (Tommasi ha giocato anche in Cina, ndr): le cose là non sono semplici, ma sono organizzati. Ciò che però mi sorprende è che molti tifosi cinesi mi abbiano scritto più volte per domandarmi informazioni sul mio stato di salute e sugli effetti dell’epidemia in Italia. Vi rendete conto? Questa è l’immagine che abbiamo dato…».
L’HELLAS. «Il Verona gioca a memoria e stava volando: non avevo dubbi sulla qualità di Juric, ma non pensavo avrebbe potuto fare così bene. Amrabat? Non lo conoscevo, ma è l’elisir di lunga vita per Veloso».
Copete
Hai ragione qua’ tutti pazzi