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22 aprile 2013, la corsa di Cacia: Hellas batte Brescia 4-2

Il capocannoniere di Serie B regala la vittoria al suo Verona contro i rivali biancazzurri: una doppietta dalla panchina, una doppietta che è un pezzo di Serie A pesante importantissimo

Era lunedì 22 aprile 2013, 5 anni fa. Alle 21:00 Hellas Verona e Brescia si sfidano al Bentegodi per l’ultimo posticipo della trentottesima giornata di Serie B, la partita è sentitissima. I gialloblù hanno la possibilità di allungare in classifica dopo la sconfitta dell’Empoli al Picco di La Spezia, andando dunque a più nove sui toscani e cercando di chiudere il campionato con un minimo di dieci punti di distacco per evitare eventuali play-off.

Play-off che invece vennero disputati quell’anno, ma non li giocò il Verona bensì il Livorno, arrivato terzo a più sette punti dall’Empoli quarto; le altre due furono Novara e Brescia, che nonostante la sconfitta al Bentegodi riuscì ad acciuffare il sesto posto nelle ultime quattro giornate.

Hellas Verona (4-4-2): Rafael; Crespo, Bianchetti, Maietta, Agostini; Cacciatore, Jorginho, Halfredsson, Martinho; Gomez, Ferrari. All: Mandorlini.

Brescia (4-4-2): Arcari; Zambelli, De Maio, Caldirola, Daprelà; Finazzi, Budel, Rossi, Scaglia; Sodinha, Caracciolo. All.: Calori.

L’Hellas parte fortissimo e sfiora il vantaggio dopo appena tre minuti. La manovra si sviluppo verso sinistra, dove Martinho si coordina e fa partire il cross preciso per la testa di Gomez: Arcari è battuto ma la traversa respinge il pallone verso il terreno di gioco.

Sembra tutto presagio di una gara dominata dall’Hellas e invece, appena un minuto dopo, arriva il vantaggio ospite. Sodinha riceve la sfera sulla trequarti e, grazie alla sua qualità infinita, lo scodella fra la linea difensiva e Rafael proprio al centro dell’area: lì c’è l’Airone Caracciolo e il resto è ovvio. Hellas Verona-Brescia 0-1.

È un inizio di partita assurdo: traversa di Juanito Gomez al 3′, vantaggio lombardo al 4′ e addirittura pareggio gialloblù al 6′. Azione ancora sulla sinistra: Martinho corre verso il fondo e mette in mezzo. Il suo pallone non è granché, anzi scorre così vicino alla linea di fondo da mettere in difficoltà portiere, retroguardia e attaccanti. Arcari cerca di smanacciarlo ma non ci arriva e cade nella rete: è bravo invece Ferrari di testa! Caldirola salva sulla linea ma non può nulla sul dirimpettaio Jorginho e sul suo semplice appoggio. Hellas Verona-Brescia 1-1.

Incredibile ma non è ancora finita. All’11′ i biancazzurri hanno l’opportunità di sfruttare un calcio di punizione dai trentacinque metri centrali. Sul pallone va il mancino Scaglia, che cercherà la testa di qualcuno sul lato di destra. Quel qualcuno è facile immaginare chi sia. Arriva all’impatto con il pallone senza quasi saltare, girando la testa in torsione e imprimendo grande forza: Hellas Verona-Brescia 1-2, Andrea Caracciolo di testa all’incrocio dei pali.

I gialloblù si innervosiscono, i lombardi sono avanti ma nessuna delle due crea tanto dopo il raddoppio delle Rondini. Quasi come si fossero impaurite l’una dell’altra, ma è il Brescia a condurre e questo all’Hellas non sta bene. Andrea Mandorlini e il suo vice Roberto Bordin vengono allontanati durante l’intervallo, così è il direttore sportivo Sean Sogliano a guidare la squadra dalla panchina durante la ripresa.

Il Verona spinge e al 57′ Nicola Ferrari recupera un pallone a sinistra dopo una leggerezza del neo-entrato Lasik. L’eroe gialloblù s’invola verso la porta di Arcari, scarta e resiste a De Maio e prova a infilare il pallone con la punta del piede destro: il portiere lombardo si distende in fretta, ma la sua deviazione regala alla sfera una traiettoria che corre poco più a lato della linea di porta. Caldirola, che stava arrivando in corsa, non riesce a spazzare e Juanito Gomez spara dentro con tutta la forza che ha: il gol arriva dunque sul palo opposto rispetto a dove si trovassero Arcari e Ferrari, una cannonata a distanza di un metro che tocca la rete più alta dopo un rapido movimento di gambe. Hellas Verona-Brescia 2-2.

Le Rondinelle vanno vicinissime a un clamoroso nuovo vantaggio, con un calcio di punizione poco più a lato del vertice dell’area di rigore sulla sinistra di Rafael. Si incarica della battuta ancora Luigi Alberto Scaglia, che questa volta prova la soluzione personale: il suo tiro ha un’ampia traiettoria e a rientrare colpisce l’incrocio dei pali più lontani; il portiere gialloblù prova ad arrivarci, ma sarebbe stato battuto.

Qualcuno in panchina capisce che è il momento di calare jolly, tenuto in panchina fino a quel momento. La partita era stata pareggiata, ma i bresciani non sono affatto docili: meglio placarli. Esce Nicola Ferrari ed entra il capocannoniere di quella Serie B: Daniele Cacia.

Passano esattamente due minuti dalla sostituzione e il Verona ha un calcio di punizione in favore a venti metri. Sgrigna, subentrato ad Halfredsson durante il primo tempo, dovrà chiudere il compasso verso il cuore dell’area: chiama lo schema. Parte il pallone, che sembra corto e con la forza appena di scavalcare la barriera: in realtà è tutto fatto per Daniele Cacia, che nel frattempo aveva aggirato l’intero mucchio ed era andato ad anticipare sul primo palo. Il suo piattone sinistro vale il 3-2 per l’Hellas.

Cacia esplode in una corsa bellissima, dalla posizione in cui ha tirato passando sotto la tribuna est e rientrando all’altezza del centrocampo: il tutto con la bocca aperta e urlante, le braccia piegate coi pugni verso l’alto, chiusissimi, era un modo di esultare che veramente racchiudeva dell’emozione.

Non è ancora finita: Budel viene espulso poco dopo per una manata sul volto dello stesso attaccante gialloblù e così è tempo di soffrire per il Brescia, che fino a poco prima pensava di poter fare il colpaccio al Bentegodi. A due minuti dalla fine riparte Jorginho, che fa passare una veloce verticale a lato di Caldirola per la corsa di Cacia. L’attaccante prova a spostarsela verso il centro ma Arcari la sporca di piede e metterebbe i propri difensori nelle condizioni di spazzare, se solo non fosse per l’ingenuo Antonio Caracciolo che nel tentativo di farlo abbatte il compagno e concede a Cacia lo spiraglio per metterla dentro. Hellas Verona-Brescia 4-2.

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