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ESCLUSIVA – Minotti: “Servono innesti in attacco e in difesa. Anche le sconfitte serviranno a questo Verona”

È stata una delle voci che hanno raccontato l’impresa del Verona nel lunch match di domenica contro il Milan. E in esclusiva per CalcioHellas l’ex difensore, allenatore e ora commentatore di SkySport Lorenzo Minotti parla della sfida del Bentegodi e delle impressioni raccolte sui gialloblù.

Che Verona ha visto in campo contro il Milan?
“È una squadra in crescita. Sta prendendo consapevolezza, confidenza con il campionato. Soprattutto è passato quel periodo di rodaggio in cui il gruppo della B doveva fare esperienza nella massima serie e diversi dei giocatori nuovi arrivavano da periodi fermi, per cui dovevano trovare la condizione, ritmo partita. Ora il lavoro di Pecchia sta producendo i suoi frutti: hanno trovato un’identità tattica con questo 4-4-2, molto spesso con neanche un attaccante di ruolo come prima punta e credo che per ora abbia raccolto quello che stava seminando. Una vittoria importante maturata anche dalla sofferenza e dal sacrificio“.

Il risultato finale è sembrato quasi una vendetta del 3-0 subito in Coppa Italia. Cosa è cambiato dalla partita di quattro giorni prima?
Indubbiamente è cambiato l’atteggiamento delle due squadre. Il Verona ha preso la Coppa Italia come una sorta di competizione per dare minutaggio a chi ha giocato meno, quindi ha impattato la sfida con un gran turnover. Il Milan invece ha giocato con tutti i titolari in quanto non voleva assolutamente rischiare di non passare il turno, visto che la posta in palio era il derby contro l’Inter nel turno successivo. Quindi in campionato si è arrivati in maniera diversa: il Verona con i titolari più freschi e riposati, il Milan con i giocatori più importanti stanchi e anche questo l’ha penalizzato. Un grande Nicolas ha tenuto in piedi i gialloblù nelle situazioni più difficoltose e il Diavolo alla prima reazione si è sciolto, dando un’iniezione di fiducia ai veronesi che poi nel complesso hanno strameritato“.

Più in difficoltà il Milan o più sorprendente il Verona?
Le aspettative dei rossoneri erano troppo alte, ma dopo sei mesi, non avere un’identità di squadra è strano. Tante incongruenze che non trovano risposta. Il Verona che invece sta facendo il suo campionato, deve essere più consapevole che la Serie A è questa: puoi perdere 4-5 partite di fila, e poi vincere. Ma devi rimanere agganciato a quel gruppo che lotta per la salvezza, che tolto il Benevento, è molto ristretto“.

Tornando alla partita invece, se dovesse identificare l’uomo simbolo di questa vittoria chi direbbe?
Fondamentalmente è una vittoria di squadra, il Verona quando affronta queste formazioni che sulla carta hanno più qualità per vincere deve mostrare una prestazione superlativa di tutti i suoi singoli, ma anche una completa di gruppo. Se si possono fare due nomi direi Nicolas, che sembra un po’ un controsenso però è quello che nel momento di maggior difficoltà ha tenuto su la squadra e poi…. direi Bessa, che è il simbolo di un giocatore che entra dalla panchina e si fa trovare pronto. Quindi incarna quei valori su cui deve poggiare l’etica del Verona: sacrificio personale per il bene della squadra.

Ormai mancano due settimane al calciomercato: Caceres è il primo tra i nomi in uscita, ormai destinato alla Lazio. Senza un punto fermo come l’uruguaiano il Verona può comunque puntare alla salvezza? 
Credo che in entrambi i casi ci sia bisogno di qualcuno, ma privandosi del 30enne la situazione diventa difficoltosa soprattutto per l’iniezione di spirito, esperienza e la mentalità che i giocatori come lui sono in grado di portare. Pur non giocando partite eccezionali, la presenza di questi giocatori si sente. Vedo comunque la necessità di rinforzi in attacco, per avere comunque una punta pura, e uno in difesa, indipendentemente dalla partenza o meno di Caceres“.

E invece Pazzini?
Pazzini lo vedo un giocatore notevole che però diventerà importante quando si metterà a disposizione della squadra e quando sarà al top della condizione. Dubito che Pecchia sia così folle da rinunciare ad un giocatore del genere che sta bene fisicamente, considerando il suo spessore e il suo curriculum. Credo sempre che ci sia bisogno della giusta condizione atletica e della giusta mentalità, poi uno come lui riesce a fare la differenza anche giocando solo spezzoni di gara o determinati momenti e in determinate gare“.

Sabato ci sarà il confronto con l’Udinese, probabilmente la squadra più in forma in questo momento. Segue la Juventus (“e il Napoli” aggiunge, ndr). Il girone d’andata e quello di ritorno non si chiudono e aprono proprio nel migliore dei modi per il Verona…
Sono partite che gli scaligeri devono giocare sempre con grande intensità sapendo che in ogni partita può nascere l’inaspettato. Quindi mai dare nulla per scontato, sapendo allo stesso tempo che potrebbero arrivare anche tre sconfitte. Brutto dirlo, ma anche attraverso le sconfitte ci si prepara poi ad essere pronti per i match da dentro fuori. Secondo me queste partite sono ideali per acquisire la mentalità della Serie A. Affrontare queste squadre e perdere, ma con la giusta mentalità è un conto. Andare lì e prendere una “rumba” di reti è un altro. Tutto serve avendo ben chiaro l’obiettivo: possono arrivare anche una serie di sconfitte consecutive che non devono attaccare la fiducia, la consapevolezza e la voglia di far bene“.

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6 anni fa

Servono 6 acquist e poi. Cedere
Pii iturbe e tachxudis

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