La seconda parte dell’intervista esclusiva al terzino classe ’91 ora in prestito alla Cremonese
Dopo una prima parte dedicata al Coronavirus, alla scorsa stagione e all’infortunio, è arrivato il momento di proporvi la seconda metà della nostra intervista esclusiva ad Alessandro Crescenzi.
Di seguito, dunque, le dichiarazioni rilasciate ai nostri microfoni dal terzino classe ’91.
Dopo aver recuperato, hai quindi deciso di giocarti le tue chance…
«Chiaro! Volevo provare ad avere una possibilità in Serie A, ma poi mi sono infortunato di nuovo, questa volta alla coscia, e sono rimasto fuori altri tre o quattro mesi. Questo ha ovviamente inciso sulle scelte del mister, quindi a gennaio ho scelto di “cambiare aria”».
Credi che nel modulo di Juric avresti potuto dire la tua?
«Quello è uno dei motivi per cui ho tentato di rimanere a Verona: sia il modulo che la grande fisicità che richiede Juric si adattano bene alle mie caratteristiche, quindi volevo dimostrare di poter dire la mia. Chiaramente poi questo è tutto da vedere, però poteva essere un modo di giocare perfetto per me».
Come vedi i tuoi “colleghi” Lazovic e Faraoni?
«Non conosco molto bene Lazovic, però ha fatto un inizio di stagione veramente importante: ha facilità di corsa, è un grande giocatore e si è visto. Faraoni invece lo conosco da più tempo, abbiamo giocato insieme anche ai tempi del Perugia (stagione 2014/2015: Faraoni arrivò durante il mercato di gennaio, ndr), e anche lui finora ha disputato una stagione pazzesca. Sono tra i migliori “quinti” o “quarti” del campionato, e sono giocatori molto importanti per questo Verona. Credo che anche Vitale avrebbe potuto fare la sua parte perché ha grandi doti tecniche e atletiche».
Cosa ti è piaciuto di più del Verona di quest’anno?
«L’Hellas quest’anno può contare su un gruppo importante, hanno una solidità pazzesca e i nuovi hanno dato un tocco in più. C’è poi Juric, un allenatore che ha trasferito alla squadra la sua grande fame, oltre ovviamente ai tifosi: ricordo bene la carica che il pubblico di Verona sa trasmettere, e infatti, come detto, rimpiango di non aver potuto far loro vedere tutte le mie qualità».
Ora sei a Cremona, dove hai peraltro trovato un folta rappresentanza di ex Verona…
«Eh sì: qui ho ritrovato Caracciolo, anche se poi è andato via, Bianchetti e Gustafson. In generale comunque conoscevo quasi tutti, quindi mi sono ambientato subito. Prima dello stop non stavamo passando un grande periodo, però avevamo vinto l’ultima contro il Frosinone e questo ci poteva dare una grande carica a livello mentale. A livello di rosa siamo tra le prime cinque o sei del campionato, però bisogna far parlare il campo, quindi ora vediamo se si riprenderà e se riusciremo a dimostrarlo. Penso che con il giusto atteggiamento ce la potremo fare: la testa nel calcio è tutto».
Ciao Ale, tornerai con nuovi stimoli e nuove emozioni, la famiglia ora è importante. Dai che voglio vederti sfrecciare sulla faccia. Un estimatore
Forza Ale, alla ripresa tornerai, con uno spirito e motivazioni nuove, poi la famiglia è importante. Un abbraccio e attendo le tue sgroppate sulla fascia. Un tuo Estimatore.