La crisi dei gialloblù parte dalle scelte sbagliate fatte in estate: da Cassano a Cerci, fino alla decisione di dare troppo potere al ds Fusco
Il Verona si è sgretolato a Benevento, anzi il Verona si è sgretolato a San Martino di Castrozza. Già perché la crisi dell’Hellas affonda le proprie radici nell’infinita commedia estiva. Difficile entrare da un concessionario di Porsche e possederne una, contemporanea, senza tirar fuori soldi veri. Ed è questa la triste verità.
CASSANO E LE CASSANATE. A dir la verità le famose “cassanate” le ha messe in piedi il ds Filippo Fusco. Ma come si fa a credere a un grande ex calciatore? Un ragazzotto che se non avesse avuto l’opportunità di dimostrare il suon talento oggi sarebbe uno dei tanti talenti persi del calcio italiano. Con Cassano si è perso tempo, prezioso tra l’altro, incrinato uno spogliatoio già non colmo di gente virtuosa e creato troppe aspettative.
CERCI COME IL DOTTOR GIBAUD. Tanti anni fa, nelle farmacie, c’era un manichino di color ebano, quasi interamente coperto di fasce elastiche bianche. Aveva problemi alla schiena, al gomito e ai cervicali. Ecco che se pensiamo ad Alessio Cerci, ci viene in mente il dottor Gibaud.
D’altronde se Cerci fosse stato al meglio della condizione, a 29 anni avrebbe scelto il Verona? Se Cassano era la Porsche d’epoca mai uscita dalla concessionaria, Cerci è stata e forse lo è ancora quella Porsche con soventi problemi di carburazione e di affidabilità su tutti i tipi di asfalto.
VUKOVIC L’ULTIMO DELLA LISTA. E pensare che Jagos Vukovic da molti era visto come l’elemento di grande equilibrio ed esperienza. Già con Atalanta e Inter era sembrato un armadio senza una gamba, spesso costretto alla fila di libri messi sotto per farlo restare in piedi. A Benevento la sua lentezza è stata disarmante. E meno male che c’era Silvestri. Già finita l’adrenalina per il serbo? Forse.
TROPPO POTERE. E ora che fare? Dopo che fin dalla scorsa estate si sono sommati errori su errori. Setti ha sbagliato dando troppo potere ad un’unica persona: Filippo Fusco.
Adesso basterebbe un qualsiasi tecnico della Primavera per raddrizzare una barca alla deriva. Impossibile da trovare al Verona visto che sia mister Porta che Margiotta sono uomini fedeli di Fusco.
Ed allora intanto tutti in ritiro a Peschiera con la solita cappa di negatività sulle spalle, i soliti vecchiotti sul green del golf, gli spifferi che escono regolarmente dallo spogliatoio. Insomma un film già visto.
Se Setti si coprisse per una volta il capo di cenere e richiamasse Andrea Mandorlini (verrebbe gratis) sarebbe un piccolo lampo di luce in una stagione iniziata male e che rischia di finire peggio.
Se Setti avesse voluto che l’Hellas si saltasse avrebbe preso un allenatore. Un allenatore non un incapace! Ma un allenatore costa molto più dell’ incapace….
Mandorlini subitoooo
Setti VERGOGNATI sei la rovina dell’ Hellas l’importante è aiutare il Modena…. complimentoni!!!
Si è fatto incantare da due testardi
I due bastati ne manca uno
Ma dove pensavano di andare con una squadra cosi!!!!
Nn vogliono pecchia semplice
Mo. Setti dorme.
Na fruttata
Purtroppo questo allenatore fa giocare sempre gli stessi giocatori anche se non sono in forma dimostrando che è un incapace
Non ci voleva molto per capirlo.
Le disgrazie partono da quando si è lasciato andare Mimmo, l’unico con il gialloblù sulla pelle… ?