Il nuovo direttore sportivo gialloblù si è presentato in conferenza stampa

Si è tenuta nel pomeriggio la conferenza stampa di Sean Sogliano, chiamato a (ri)presentarsi alla stampa e alla tifoseria gialloblù.

Queste, dunque, le principali dichiarazioni del nuovo direttore sportivo dell’Hellas Verona.

IL RITORNO. «Mi sento più emozionato della prima volta, anche se un ingresso a gennaio non è mai facile. Ho tantissimi bei ricordi dei tre anni all’Hellas, ripenso ad alcuni giocatori che per me hanno detto molto. Messa da parte l’emozione, sono orgoglioso che il presidente mi abbia dato fiducia in un momento tanto delicato e in cui ci serve un’impresa: questo mi dà grande carica. Che società ritrovo e che contratto ho firmato? Il club è cresciuto tantissimo da quando sono andato via io: allora non c’era quasi niente, ora invece si è strutturato e consolidato. Per quanto riguarda il contratto, è da un anno con opzione, ma è l’ultima cosa che ho in mente: voglio pensare al presente».

LA SQUADRA. «Nelle ultime uscite ho visto prestazione valide di una squadra viva e che ha voglia di ribaltare una situazione difficile. Normale che non trovando il risultato subentrino nervosismo e mancanza di lucidità che alla fine paghi cari. Mi sono fatto qualche idea sulla rosa, ma prima di prendere decisioni voglio vedere i giocatori a Castelnuovo».

IL RUOLO. «La cosa più importante è che in questo ognuno sia sé stesso, il titolo mi interessa poco. Ciò che dobbiamo fare è caricare l’ambiente e i giocatori, dando tutti una mano con ciò che sappiamo fare. Il rapporto tra me, il presidente e Francesco non è così complicato, la prima volta io mi confrontavo con Setti e con Gardini, ora con Setti e Marroccu».

L’ALLENATORE. «È la prima volta che c’è una sosta così lunga e il discorso allenatore è precoce. Prima, come detto, dobbiamo vedere la squadra e parlare con tutti. Ficcadenti? Lo stimo moltissimo, ma io non ho mai parlato con un altro tecnico finché non ho esonerato il precedente. Non ho parlato né con Massimo, né con nessun altro».

IL MERCATO. «Sappiamo di dover intervenire sul mercato, ma non sarà facile perché la situazione è particolare e a gennaio sicuramente non ti regalano gli attaccanti e i giocatori in generale. Faremo un po’ di casino e le proveremo tutte prima di mollare».

LE PARTITE DI GENNAIO. «Pensiamo al Torino, una squadra forte e allenata da un tecnico che sta facendo bene. Mancano comunque ancora tante partite e ci sono tanti punti a disposizione, ora però dobbiamo vedere di portarne a casa qualcosa».

I TIFOSI. «Sapere che il mio ritorno abbia reso felici i tifosi mi dà grande orgoglio, anche perché, non essendo un grande comunicatore, ho conquisto questo bellissimo rapporto con il lavoro. Sentire la fiducia di una tifoseria e di una città è una grande soddisfazione. Ora spero che ci daranno una mano: abbiamo bisogno di un Bentegodi che sia dodicesimo uomo in campo».