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ESC. CH – Women, Motta: “Ci è mancata la svolta, non l’impegno. E sulla prossima Serie B…”

La vice-allenatrice dell’Hellas Verona ha parlato in esclusiva ai nostri microfoni

È mancata la svolta psicologica, ma le ragazze hanno dato tutto: parola di Giorgia Motta, la quale raggiunta in esclusiva dai nostri microfoni ha parlato della stagione dell’Hellas Verona Women appena conclusasi, ma anche del prossimo futuro delle gialloblù e non solo.

Di seguito, dunque, la nostra intervista alla vice-allenatrice della squadra femminile scaligera.

Primo anno in panchina: com’è stata questa nuova esperienza?
«È stato molto bello, soprattutto perché ho visto cosa c’è “dall’altra parte”, da calciatrice fai fatica a capire cosa c’è “dietro” a livello di preparazione degli allenamenti, ma anche a livello mentale. Ho cambiato un po’ il mio punto di vista ed è questo a essermi particolarmente piaciuto».

Un’annata complicata, chiusasi con una bruciante retrocessione: cosa non ha funzionato?
«Sicuramente quando io e Brutti siamo arrivate sapevamo che la situazione fosse già piuttosto complicata (un punto nel girone d’andata, ndr), ma abbiamo deciso di provarci comunque. Purtroppo ci siamo però scontrate con la realtà di un campionato di altissimo livello e non siamo riuscite a trovare una svolta a livello mentale. Fosse arrivata, per esempio, una vittoria inaspettata, forse saremmo riuscite in un miracolo».

Cosa salveresti di questo campionato?
«Sicuramente l’impegno delle ragazze: non hanno mai mollato e ci hanno messo anima e corpo anche quando la retrocessione era matematica, il che non è scontato. Sono rimaste unite e compatte anche nei momenti più critici. Si sono rivelate vere professioniste e mi hanno insegnato moltissimo. Anche a livello di staff ho visto una grande coesione e sono stata molto felice anche di questo».

Zaccaria Tommasi sembra aver confermato la guida tecnica: pronta a continuare la tua nuova avventura?
«Dopo una stagione così e con tutto il lavoro che ho da fare in questo periodo (Motta fa l’insegnante di spagnolo, ndr) faccio fatica a pensare già alla prossima stagione, ora ho bisogno di tirare un po’ il fiato. Sicuramente sarà un campionato diverso, ma conosco Veronica Brutti da quando avevamo quattordici anni e so che è una bravissima allenatrice, quindi credo che la società abbia fatto bene a confermarla».

Adesso c’è la Serie B, ma un club come il Verona non può che puntare a risalire subito…
«Per come sono fatta io, credo che il Verona debba continuare a fare le cose nel modo migliore possibile, senza proclami o pressioni derivante dal “dover” essere promosse. Il livello della prossima Serie B sarà alto, quindi nessuno può presentarsi ai blocchi di partenza con la certezza di essere la favorita alla promozione. Siamo consapevoli di vestire la maglia di un club storico, ma bisogna solo lavorare al meglio, i risultati arriveranno di conseguenza».

La Serie A passerà invece al professionismo: un passo in avanti, ma si parla già di sostenibilità…
«È da anni che lottiamo per questo importantissimo traguardo. Ci sono e ci saranno sicuramente delle difficoltà, ma penso fossero ampiamente state messe in preventivo. Il professionismo non è una questione di soldi, bensì di tutele: dopo che una ragazza ha giocato per vent’anni in Serie A, è giusto che qualcuno glielo riconosca. Chiaramente per le società è un impegno gravoso e saranno poche quelle che riusciranno a gestire questo cambiamento in modo agevole, ma come per ogni grande cambiamento c’è bisogno di tempo per metabolizzare prima di poter puntare ancora più in alto».

L’Europeo si avvicina, come vedi la Nazionale di Milena Bertolini?
«Io sono ottimista di natura, quindi sono convinta che la Nazionale farà bene. Il livello del nostro calcio femminile si sta alzando e il gap con le altre nazioni si sta assottigliando, insieme al “gruppo storico” ci sono tante nuove giovani interessanti. Secondo me l’Italia disputerà un grande Europeo. In bocca al lupo, ragazze!».

Chiudiamo con un record: sei la prima donna a giocare con la maglia degli Ex Gialloblù…
«Sono veramente onorata e non lo dico così per dire. L’esordio è stato stupendo, sono tutti quanti dei “ragazzi”, io li chiamo così, fantastici e mi sono divertita da morire. Credo molto in quello che fa questa associazione, è giusto ricordare ogni giorno cosa abbiano fatto per questa città e per questi colori. Come detto, sono onorata di essere stata la prima donna a giocare con gli Ex Gialloblù e anche con loro cercherò sempre di onorare la maglia».

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