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Retsos: “Non c’è stato bisogno di convincermi. Non vedo l’ora di giocare”

Il nuovo acquisto gialloblù si è presentato attraverso una lunga intervista concessa a L’Arena

C’è tanta voglia di cominciare subito a dare il proprio contributo nelle parole di Panagiotis Retsos, il quale attraverso una lunga intervista concessa ai colleghi de L’Arena si è presentato ai propri nuovi tifosi.

Senza perdere tempo, ecco dunque di seguito le sue principali dichiarazioni.

LA TRATTATIVA. «Il mio agente mi ha parlato dell’Hellas tre settimane fa e non c’è stato bisogno di convincermi. Non vedo l’ora di vedere la città, che mi dicono essere bellissima, e giocare al Bentegodi. Credo che questa sia una grandissima opportunità anche per conoscere la cultura italiana. La presenza di “Hellas” nel nome della squadra mi ha incuriosito e mi darà uno stimolo in più».

LE CARATTERISTICHE. «Per la mia stazza sono un giocatore piuttosto veloce. Posso anche dare un contributo in fase offensiva perché, quando possibile, mi piace spingermi in avanti. Ho molto da imparare a livello tattico, ma voglio adattarmi al calcio italiano il prima possibile. Il ruolo nella difesa a tre? Direi il “braccetto” di destra o di sinistra».

GLI ULTIMI ANNI. «Le ultime stagioni non sono state semplici per me perché ho avuto degli infortuni che mi hanno rallentato. Ora però sto bene e sono pronto per questa nuova opportunità».

IL PRIMO IMPATTO. «In Germania si lavora molto su potenza e velocità, mentre sotto l’aspetto tattico l’Italia fa sempre scuola. Tempo per abituarmi? Non credo ci vorrà molto. I miei nuovi compagni e staff mi hanno accolto molto bene. I prossimi dieci giorni saranno molto importanti».

I COMPAGNI DI SQUADRA. «Ho visto molte gare del Verona di quest’anno e penso che questa squadra abbia grande qualità. Conoscevo già giocatori come Barak, Caprari, Simeone, Veloso, Kalinic e Lasagna, tutti calciatori importanti di questa rosa».

I GRECI GIALLOBLÚ. «Sono stato compagno di squadra di Tachtsidis e Christodoulopoulos in Nazionale, con il primo ho anche giocato nell’Olympiakos, quindi li conosco bene, Non ho ancora parlato con loro perché gli ultimi giorni sono stati frenetici, ma sicuramente li sentirò per farmi dare qualche consiglio».

IL NUMERO. «Ho scelto il “45” perché è stato il mio primo numero di maglia da professionista. Sono molto contento di poterlo indossare di nuovo, lo sento mio».

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