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Gaudenzi: “Tudor sulle orme di Juric. Il Milan può vincere lo scudetto”

Le dichiarazioni del centrocampista doppio ex della gara in programma a San Siro

L’ex mediano di Milan e Verona, Gianluca Gaudenzi, ha parlato a L’Arena in vista del match in programma sabato sera.

Di seguito, dunque, le sue principali dichiarazioni.

MILAN. “Io sul tetto del mondo, ancora oggi non ci credo. Tokyo 1990, segnò due gol Rijkaard e uno Stroppa. Il mister mi fa giocare l’ultimo quarto d’ora. Chiesi alla fine a Roberto Donadoni ma allora anch’io, sono campione del mondo? Era mio vicino di casa, abitavamo in Zona Fiera. Che calcio, che tempi. Mi voleva la Juve, perché l’ex diesse gialloblù Landri aveva buoni rapporti coi bianconeri e poi c’era la Fiorentina. Invece mi ritrovai al Milan dopo la “Fatal Verona 2″. Cosa mi dissero in ritiro? Niente, solo Ancelotti ridendo mi mostrò un pugno. Peccato che quella vittoria sul Diavolo fu vanificata a Cesena sette giorni dopo. Grazie a Bagnoli stavamo facendo un miracolo”.

BAGNOLI.Bagnoli, un grandissimo, mi schierava molte volta da punta. Altrimenti giocavo in mediana e sulla destra. A sinistra c’era il mio amico Pusceddu. Oggi quella squadra sarebbe da Uefa, altrochè da ultimi posti”.

MILAN-HELLAS. “Potete starne certi, mi capita spesso di seguire sia il Milan che l’Hellas. Il Verona si è ripreso molto bene. Tudor sta proseguendo nella strada tracciata da Juric, che resta uno dei migliori mister del campionato. Mi piace Barak nel Verona, però sabato è dura ragazzi”.

RICORDI ROSSONERI.Difficile giocare in una mediana con Rijkaard, Ancelotti, Evani, Albertini e Donadoni, senza contare il mio amico Stroppa. Eppure ho fatto una ventina di presenze tra campionato, Coppa dei Campioni e Coppa Italia. Gli olandesi? D’accordo era fortissimi. Van Basten aveva un’eleganza unica ma quello che mi colpì era la loro umanità. Erano persone vere, poi grandi campioni. Il loro esempio era in partita ma soprattutto in allenamento. Avevano una mentalità vincente. Non dimenticatevi gli italiani, perchè Franco Baresi, Maldini, Tassotti e Massaro, non erano da meno”.

MILAN DI PIOLI. “Loro possono vincere lo scudetto, non ci sono discorsi. Ibrahimovic ha dato autostima a tutto l’ambiente. Non solo in campo, lo svedese ha accelerato la maturazione dei giovani. Theo Hernández ne è l’esempio. E poi c’è Pioli. Lui si è adatto in modo straordinario al calcio moderno”.

VERONA.Non credo che l’Hellas farà le barricate. Giocherà per offendere, anche se i rossoneri hanno subito solo un gol in casa”.

TIFOSI.Mi raccomando scrivetelo, quell’anno fummo sfortunati ma a Verona c’è una delle curve più belle d’Italia. I tifosi ci spinsero a giocarci la Serie A nell’ultima gara”.

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