Il fantasista italo-brasiliano si è raccontato ai colleghi de La Gazzetta dello Sport
Il Verona ritrovato, la fiducia di Juric e… i gemelli in arrivo: è un periodo decisamente positivo quello che in questo momento sta vivendo Daniel Bessa, una delle migliori “armi spacca-partita” a disposizione dell’Hellas.
A raccontare il proprio magic moment ai microfoni de La Gazzetta dello Sport è stato dunque lo stesso fantasista italo-brasiliano, raggiunto dai colleghi della Rosea anche in vista delle prossime gare.
Di seguito, dunque, le sue principali dichiarazioni.
CICOGNA IN ARRIVO. «Mia moglie Raphaela è incinta di due gemelli, un maschio e una femmina. Nasceranno tra due messi e si chiameranno Pedro e Maria. Il prossimo gol per loro? Speriamo in una doppietta: un gol per Pedro, uno per Maria e tutti per Raphaela. Ma va tutto talmente bene che conta solo continuare così».
L’OBIETTIVO. «Come ha detto il mister, ora vogliamo arrivare almeno a cinquanta punti per superare il Verona dell’anno scorso. Comunque non ci poniamo limiti, vogliamo dimostrare a tutti la forza di questo gruppo».
L’HELLAS. «Questo Verona rispetto a quello del 2016 ha fatto almeno tre passi in avanti: l’unica cosa che non è cambiata è il posto in cui ci alleniamo, lo Sporting Center Paradiso di Peschiera del Garda, un centro sportivo dove ci si prepara bene. Per il resto è più organizzato e strutturato, la società è cresciuta tanto. Cosa mi piace di questa squadra? Sappiamo sempre cosa fare e come farlo».
IL MISTER. «Il primo incontro con Juric è avvenuto al Genoa, nel 2018. Lui subentrò a campionato in corso e rimase solo per alcune giornate, ma le idee erano chiare allora come lo sono adesso. Quando l’ho ritrovato a Verona, l’estate successiva, mi sono infortunato e non ho più potuto giocare. Quella attuale è la terza esperienza con lui, e francamente non credevo che mi avrebbe dato tanto spazio: sono contento, la sua fiducia per me è molto importante. Che allenatore ho ritrovato? Più bravo e completo sotto ogni punto di vista».
LA STAGIONE. «Personalmente mi trovo bene a giocare da subentrato: chiaramente ci si allena sempre con l’auspicio di essere titolari, ma per come giochiamo si può incidere anche in un uno scorcio di partita ridotto. L’importante è dare il proprio contributo, a prescindere dai minuti giocati. L’Inter? È una società a cui devo molto e che seguo sempre con affetto. Stanno per vincere lo scudetto, ma sono pronto a sfidarla a San Siro».
IL “NUOVO” BESSA. «Rispetto al passato sono più maturo, paziente e riflessivo. Le esperienze aiutano, inoltre la situazione dovuta al Covid ha fatto vedere a tutti la vita diversamente».