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Nela: “Verona squadra vera e credibile. A volte basta il coraggio di andare oltre…”

L’ex difensore giallorosso, raggiunto dai colleghi de L’Arena, ha parlato anche dei “vecchi tempi”

Il Verona di Juric? Squadra “vera e credibile”. Parola di Sebastiano Nela, per gli amici Sebino, autentica bandiera della Roma anni Ottanta.

Raggiunto da L’Arena in vista della partita di stasera, l’ex difensore ha infatti incensato squadra e tecnico gialloblù, autori sin qui di un campionato eccezionale. Di seguito, dunque, le sue principali dichiarazioni.

Angeli e demoni. La luce e la tenebra. Sebino Nela si è raccontato al giornalista Giancarlo Dotto nel libro “Il vento in faccia e la tempesta nel cuore”. Un ritratto schietto e senza filtri della sua lunga vita da calciatore (tre anni di Genoa, undici alla Roma, due al Napoli a cavallo tra gl Anni ’80 e ’90 ndr). Impeti di gioia e viaggi dolorosi nel ricordo di un percorso esistenziale, fatta anche di sofferenza, per l’ex bandiera della Roma. Trovatosi a lottare con un tumore al colon. Nela, nella sua seconda vita. è stato a lungo opinionista televisivo tra Sky e Mediaset e resta attendibile memoria storica di un calcio vicino al popolo e per il popolo. Lontano dalle plastificazioni di oggi. Pure Nela ha messo nel mirino l’Hellas di Juric. Avversario fiero del Verona leggendario degli scudettati. Il racconto, a volte, diventa liberazione.

IL VERONA DI JURIC. «L’Hellas è una squadra vera e credibile, sicuramente la grande sorpresa della Serie A. Ho grandissima stima di Gasperini e e non avevo dubbi che Juric potesse assorbire da lui solo il meglio per poter poi fare non bene, ma benissimo. Ha scelto la via dell’aggressività e dell’intensità, puntando molto sul potenziamento della condizione fisica dei giocatori. Ha tracciato la strada, non si accontenta mai del “punticino” ed entrando nella testa dei propri giocatori ha reso straordinaria una squadra di ragazzi normali».

L’EUROPA. «Il Verona non deve porsi limiti, ma non devo dirlo io: la squadra ha già imparato a farlo e i risultati ottenuti in questa prima parte di stagione ne sono una testimonianza. A volte basta avere il coraggio di andare oltre…».

VERONA CITTÀ. «Ci sono tante belle cose che mi legano a Verona, ha un fascino particolare, la amo tantissimo e ci sono venuto molte volte. È una città che mi piace in maniera esagerata!».

L’HELLAS DELLO SCUDETTO. «Nell’85 rimasi sorpreso ma fui anche felice per la vittoria dello scudetto del Verona. Quando ne parlo con gli amici nomino sempre Elkjaer: è stato uno dei migliori giocatori visti nel mio campionato. E ricordo volentieri quando ho marcato più volte Ciccio Mascetti, mio futuro d.s. alla Roma nonché persona meravigliosa».

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