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ESC. CH – Alla scoperta di Sofia Colombo, la nostra nuova numero 10!

La centrocampista classe 2001, una delle nuove arrivate in casa Hellas Verona Women, si è raccontata in esclusiva ai nostri microfoni

Sofia Colombo è una dei tanti volti nuovi dell’Hellas Verona Women: regista oppure trequartista, la classe 2001 è arrivata in prestito dall’Inter per “farsi le ossa” in gialloblù, dove cercherà di ritagliarsi uno spazio importante per poter mettere in mostra tutte le proprie qualità.

Curiosi di conoscerla un po’ meglio, abbiamo quindi decisa di raggiungerla e di scambiare due chiacchiere con lei.

Di seguito, dunque, la nostra intervista esclusiva alla nuova numero 10 gialloblù.

Partiamo dal principio: come nasce la tua passione per il calcio? Qual è stato il tuo percorso finora?
«Ho iniziato a giocare quando avevo sei anni: ho iniziato con i maschi, poi sono approdata al Mozzanica, dove sono rimasta dalle Giovanissime fino alla Serie A. Da lì sono passato all’Inter e ora… eccomi qua!».

Che tipo di giocatrice sei?
«Gioco soprattutto a centrocampo, ma preferisco agire sulla trequarti: in quella zona di campo dopo posso inventare qualche giocata, far girare la squadra, inserirmi in area, cercare i duelli, i dribbling e le giocate “difficili”. In ogni caso mi metto a disposizione e do tutta me stessa anche quando c’è da difendere».

Insomma, una vera numero 10…
«La scelta del numero è nata un po’ per scherzo e un po’ per sfida: inizialmente dovevo prendere il 14, ma era già occupato (da Jelencic, ndr), quindi Asia Bragonzi mi ha detto di prendere il 10, che era libero. All’inizio non volevo, ma poi mi sono convinta. È un numero pesante, ma spero di dimostrare di meritarmelo».

Perché hai scelto Verona?
«Ho scelto l’Hellas perché sin da subito la Società mi ha fatto sentire la fiducia che riponeva in me. Spero veramente di riuscire a ricambiarla sia dentro che fuori dal campo, con professionalità. Sono davvero contenta di essere qui e non vedo di cominciare!».

Cosa ti porti dietro da una società come l’Inter?
«L’Inter è una società neonata e in Serie A da un solo anno, ma è tutto un altro mondo rispetto alle squadre in cui sono stata prima. Lì c’è molta pressione e anche la gestione della propria immagine sui social segue regole ben precise: è una realtà che si avvicina molto al professionismo. Anche a Verona comunque ho trovato la stessa professionalità, e credo sia giusto così in quanto una giocatrice si valuta anche da quanto fa fuori dal campo».

Dall’Inter è arrivata anche Irene Santi: ci dici qualcosa anche su di lei?
«Secondo me è un’ottima giocatrice: è un mediano che fa girare la squadra e crea equilibrio, inoltre ha la calma tipica di gioca in quel ruolo, quindi trasmette tranquillità anche alla squadra. Come persona poi è molto disponibile e sincera. Con lei mi sono trovata molto bene, speriamo di toglierci molte soddisfazioni qui a Verona».

Com’è stato il primo impatto? Con chi ha subito legato?
«Fin dal primo allenamento le ragazze della “vecchia guardia” mi hanno aiutata e consigliata, il che è molto importante per una giovane che arriva in una nuova società. L’età media della squadra poi è molto bassa, quindi bene o male siamo quasi tutte coetanee e ciò mi ha permesso di inserirmi subito. Credo sia questa una delle cose più belle dell’Hellas».

Hai avuto modo di visitare un po’ la città?
«Sono qui solo da due settimane, ma ho già avuto modo di visitare un po’ il centro. Verona è una città molto bella da visitare e, al contrario di Milano, è molto tranquilla. Mi è piaciuta e credo abbia molto da offrire».

Quali sono i tuoi obiettivi per questa stagione?
«L’obiettivo di squadra è sicuramente quello della salvezza, ma speriamo anche di riuscire a fare qualcosa in più. A livello personale punto a segnare più di tre gol e a offrire più assist possibili alle mie compagne».

Chiudiamo con un messaggio ai tifosi?
«Girando per Verona ho notato che moltissime persone hanno addosso vestiti o gadget marchiati Hellas Verona, il che vuol dire che c’è una grande vicinanza alla società e questo è importante anche per noi giocatrici, ci dà grande energia. Speriamo, quando si potrà, che vengano a tifarci all’Olivieri: li aspettiamo!».

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