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Seric: “Mai avuti dubbi su Juric. Brescia? Il Verona non deve rilassarsi”

Le dichiarazioni del doppio ex difensore di Brescia e Verona, attualmente intermediario di mercato

L’ex difensore di Hellas Verona e Brescia, Anthony Seric, ha parlato al canale mediatico gialloblù in vista del derby del Garda:

“Sto bene, sto seguendo con molta attenzione la Serie A e il Verona. In questo ultimo momento non mi sono mosso molto per via del virus. La partita di domenica sarà difficilissima per il Brescia. Il Verona sta facendo un campionato spettacolare dalla prima giornata e credo che potrebbero arrivarci rilassati: l’unico pericolo potrebbe essere proprio questo, anche se non credo. Qualsiasi squadra di Serie A in questo momento non vorrebbe incontrare l’Hellas”. 

VERONA.”Mi sono state fatte tante domande da inizio stagione sul Verona, e io ho sempre detto che Juric non è una scommessa ma una garanzia. A metà campionato molti erano preoccupati sul fatto che la squadra potesse di giocare così fino alla fine, ma io invece ero sicuro che lo potesse fare.Sono molto felice per la società, ma soprattutto per Juric che con il suo lavoro è riuscito a trasmettere alla squadra: ci sono ragazzi che danno il 150%. Questo è importante perché fa vedere i valori umani che ci sono. Comunque andrà questo finale di stagione non si potrà rimproverare niente”.

RICORDI DA DOPPIO EX. “Da veronese ho avuto la possibilità di conoscere il calcio italiano. Sono rimasto legato a questa piazza. Ho avuto allenatori importanti come Prandelli e Malesani, Mi piaceva giocare al Bentegodi con questi tifosi: avevo trovato un ambiente mi piaceva. Ho avuto la possibilità di giocare con Mutu, Gilardino, Oddo e Camoranesi. Dopo quei tre anni sono andato al Brescia dove ho trovato un ambiente diverso. C’era un grande presidente come Corioni e un maestro come Carlo Mazzone. Lì ho giocato con Guardiola, Toni, Tare e Baggio. Era una Serie A di alto livello, con una mentalità e uno spettacolo diverso: sono felice di averne fatto parte in quegli anni. Vedrò la partita da appassionato. Ho molti amici anche a Brescia e mi dispiace che si siano trovato in questa situazione, ma allo stesso tempo sono felice di cosa sta facendo l’Hellas”.

SIMILITUDINI TRA IL VERONA DI PRANDELLI E QUELLO JURIC. “Sono entrambi allenatori giovani. Prandelli arrivò dal Lecce ed era una scommessa perché non aveva fatto grandi cose prima. Pastorello gli diede la possibilità a Prandelli, adesso è toccato a Setti con Juric: due scommesse vinte”.

SPAREGGIO DI REGGIO CALABRIA. “Non giocai la partita di ritorno per un infortunio. Ero in panchina per vedere quello spettacolo. Il gol di Cossato è un’emozione difficile da spiegare”.

JURIC.Abbiamo giocato insieme all’Hajduk. Lui era come una moto ‘accendi e poi vai, fino a che non hai più benzina’. Era tecnicamente discreto, oltre ad essere umile. Questa umiltà la si può vedere anche in panchina. Lui crede nelle sue idee e questa è la sua forza. È un allenatore moderno e riesce a tirare fuori dai giocatori il massimo”. 

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