L’ex terzino gialloblù ha parlato dell’Hellas di ieri e di oggi durante l’intervista concessa al Corriere di Verona
È un’intervista che galleggia tra passato e presente quella concessa da Luigi De Agostini ai colleghi del Corriere di Verona, una chiacchierata che lega con un sottile filo rosso l’ultimo Hellas “europeo” a quello di Juric.
Di seguito, dunque, le principali dichiarazioni dell’ex terzino gialloblù.
LA RIPRESA. «Sono contento che si torni a giocare: senza tifosi sarà un po’ malinconico, però almeno si dà un segnale di normalità dopo mesi tremendi. Ci saranno in gioco tante variabili, ma a risaltare sarà chi ha recuperato più energie».
L’EUROPA. «Il Verona è nel mio cuore. Prima dello stop la stagione dell’Hellas è stata eccezionale: grande il lavoro di Juric e grande il rendimento dei giocatori. Credo nell’Europa, sarebbe straordinario tornarci a distanza di 33 anni. L’ultima volta c’era anch’io: arrivammo quarti e giocammo la Coppa UEFA».
IL VERONA DI GIGI. «Della mia esperienza all’Hellas ricordo tante cose bellissime, come per esempio la conduzione di Osvaldo Bagnoli o la prima convocazione in Nazionale, che arrivò proprio in quell’annata. E poi mi viene in mente quello che mi diceva sempre Elkjaer prima delle partite più difficili: “No avere paura, tu gioca con Preben”. Formidabile».