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Women, Cantore: “Senza lavoro non si arriva da nessuna parte: anch’io l’ho imparato da poco”

La giovane attaccante gialloblù si è concessa alle domande dei propri fans durante una diretta Instagram: ecco la prima parte della sua “intervista 2.0”

Più di 45 minuti di diretta Instagram: è stata una “intervista 2.0” decisamente ricca quella concessa da Sofia Cantore ai propri tifosi, i quali le hanno posto davvero moltissime domande.

Andiamo quindi a vedere la prima parte (la seconda la trovate QUI) della sua lunga “chiacchierata”.

LA QUARANTENA. «In questo momento sono in casa, come tutti d’altronde. Durante la giornata mi alleno, studio, sto con la mia famiglia e cerco di passare il tempo: ho anche iniziato a cucinare molto, una passione che non sono mai riuscita a coltivare per mancanza di tempo! Gli allenamenti in casa? Sono fortunata perché ho un tapis roulant, quindi riesco anche a correre senza uscire».

I PRIMI CALCI. «Ho iniziato a giocare in prima elementare, insieme ai miei amici. Poi con loro mi sono iscritta alla squadra dell’oratorio, ho giocato con i maschi fino ai 13 anni e quindi sono arrivata al Fiammamonza, dove ho iniziato a giocare con le ragazze. Il “Fiamma” è stato un vero e proprio trampolino di lancio. Mamma e papà? Mi hanno sempre sostenuta, facendo anche molti sacrifici. Mio padre è il mio più grande tifoso: quando mi sono infortunata era più triste di me, praticamente sono stata io a consolare lui…».

GLIONNA. «Conosco Benedetta da otto anni, mentre due anni dopo in Nazionale abbiamo conosciuto Arianna Caruso. Insieme abbiamo condiviso due anni di Juventus, e pur avendo caratteri molto diversi ci siamo sempre trovate molto bene insieme. Quando ci riuniamo è sempre una grande festa!».

I MOMENTI MIGLIORI. «Non ho ancora un momento o una partita preferita, però ho vissuto tanti momenti emozionanti: la chiamata alla Juve, il primo campionato vinto, la Fase Elite con la Nazionale Under 19… Diciamo che è difficile trovare un singolo episodio».

I RIFERIMENTI. «Diego Milito è sempre stato il mio attaccante preferito, ma ora seguo molto anche gli attuali due attaccanti titolari dell’Inter, Lautaro Martinez e Romelu Lukaku».

IL MONDIALE. «Il Mondiale è stato importantissimo per il movimento, ma anche molto bello. Non parlo solo a livello di risultati, ma anche perché vedere delle amiche disputare un torneo così importante è molto emozionante».

TANTO LAVORO DAVANTI. «Credo di avere ancora molto su cui lavorare, soprattutto per quanto riguarda la cattiveria sotto porta: sono una punta centrale, quindi per me è un aspetto fondamentale. Mi sento invece forte sul piano fisico, sono una giocatrice rapida e veloce. Nell’ultimo anno sono comunque molto migliorata anche sotto il punto di vista mentale: quando sbaglio non mi abbatto, ma penso subito che la volta successiva farò meglio».

IL CONSIGLIO. «Alle giovani ragazze che oggi iniziano a giocare, posso solo consigliare di lavorare di giorno in giorno con costanza e determinazione, perché senza lavoro non arriva nulla. Io stessa, nella mia breve esperienza da calciatrice, l’ho imparato da poco».

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