L’attaccante delle Women gialloblù si è raccontata in esclusiva ai nostri microfoni: ecco la prima parte della nostra intervista
Arrivata in estate in prestito dalla Juventus, Benedetta Glionna si è rivelata certamente una delle note più liete di questa prima parte di stagione dell’Hellas Verona Women, squadra di cui è peraltro la miglior realizzatrice con cinque reti finora messe a segno.
Curiosi di conoscerla un po’ meglio, abbiamo quindi deciso di raggiungerla e di scambiare due chiacchiere con lei: di seguito, dunque, la prima parte della nostra intervista esclusiva alla giovane attaccante gialloblù.
Partiamo dall’inizio: dove nasce la tua passione per il calcio?
«Tutto nasce grazie a mio fratello, che giocava e tuttora gioca a calcio: quando avevo cinque anni ho iniziato a giocare per imitarlo, poi mi è piaciuto e non ho più smesso…».
Ci racconti un po’ Benedetta in campo? Dove ti trovi meglio a giocare, quali sono i tuoi punti forti e dove invece pensi di dover migliorare…
«Il ruolo in cui mi trovo meglio è quello in cui gioco ora, ossia l’esterno d’attacco. Credo di essere forte in velocità e nel dribbling: mi piace puntare l’avversario quando ho tanto spazio davanti a me. Per quanto riguarda gli aspetti da migliorare, credo che siano molti perché sono ancora giovane: sto lavorando sull’aspetto mentale, sul colpo di testa, sul sinistro (il suo “piede debole”, ndr) e sulla cura della fase difensiva».
Cosa ti porti dietro dalla Juventus e cosa invece ti sta dando il Verona?
«Quello della Juve è un grandissimo ambiente, dove si viene trattate a tutti gli effetti come professioniste. Lì sono cresciuta molto, ho conosciuto grandi giocatrici e grandi persone, instaurando bei rapporti con tutti. A Verona mi trovo molto bene: ho trovato una società molto organizzata e un ambiente perfetto per crescere e adatto alle giovani calciatrici come me. Siamo un bel gruppo, e anche la città mi piace molto».
Il feeling con Sofia Cantore nasce dai tempi nel Fiammamonza ed è evidente: in campo vi cercate e vi trovate alla perfezione. Ci racconti qualcosa a riguardo?
«Io e Sofia ci conosciamo da otto anni, ossia da quando abbiamo iniziato a giocare nelle squadre femminili. Nell’ambito del gioco ci siamo trovate sin dal primo istante, anche perché le nostre caratteristiche sono abbastanza complementari, ma credo che l’amicizia nata fuori dal campo sia stata un fattore determinante nell’affinamento della nostra intesa».
Ormai da qualche tempo sei nel giro della Nazionale maggiore: cosa ti aspetti dal tuo futuro in azzurro?
«Sto cercando di lavorare di partita in partita per continuare a crescere, poi se arriveranno altre convocazioni ovviamente sarò contenta. Al momento, però, penso solo agli allenamenti e alle sfide con il Verona».
(clicca qui per la seconda parte dell’intervista)