Il campione d’Italia 84/85, raggiunto dai colleghi del Corriere di Verona, ha però anche messo in guardia i gialloblù
Settimana piuttosto ricca di interviste per Pierino Fanna, che oltre ad aver scambiato due chiacchiere con i colleghi de L’Arena ha concesso un’intervista anche a quelli del Corriere di Verona.
Di seguito, dunque, le sue principali dichiarazioni.
NIENTE CONFRONTI. «Qualche analogia con il mio Hellas c’è, ma non mi piacciono i paragoni: meglio godersi il momento, i voli pindarici non giovano a nessuno».
RITMI INDIAVOLATI. «Nessuno si attendeva che il Verona potesse avere un rendimento simile, ma con il Genoa si è avuta l’ennesima conferma delle qualità della squadra. L’Hellas corre tanto e bene, tenendo ritmi altissimi: sul lungo andare della partita per gli avversari è dura reggere il confronto».
JURIC, MA NON SOLO. «L’impronta dell’allenatore è netta: Juric è come Gasperini, sa valorizzare giocatori poco noti e renderli determinanti. Detto questo, va anche riconosciuta la bontà del lavoro di tutti: dalla dirigenza, che ha scelto i giocatori, al gruppo, che è unito, compatto e in sintonia, come si nota dai gesti in campo».
UMILTÀ. «Dopo anni difficili è giusto che Verona e il Verona possano prendersi queste soddisfazioni. Come però ci diceva sempre Bagnoli anche nei nei momenti in cui tutto andava bene, bisogna sempre guardarsi indietro e ricordarsi da dove si viene. Umiltà prima di tutto, anche se sono sicuro che l’Hellas, grazie a Juric, la conserverà».
IL FUTURO. «Ora il Verona deve proseguire su questa rotta e costruire un futuro che possa assicurare una presenza stabile in Serie A, togliendosi al contempo qualche soddisfazione. Mi auguro un Hellas con la mente libera ma sempre in lotta e che non si arrende mai, come piace ai tifosi: per costruirlo, però, serverà programma con molta attenzione»
e’ un giocattolo che va’ smontato molto piano per poi ricostruirlo anno dopo anno sempre piu’ forte!