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ESC. CH – Gibellini: “Mercato? Occhio, si fa presto a distruggere un bel giocattolo…”

L’ex giocatore e d.s. dell’Hellas ha parlato con noi della finestra invernale, ma anche del rendimento della squadra di Juric e della sfida contro la SPAL

L’Hellas di Juric, il calciomercato e la SPAL: non potevano che essere questi gli argomenti principali della nostra chiacchierata con Mauro Gibellini, ex giocatore e d.s. del Verona ma con un passato anche tra le fila ferraresi.

Dal lavoro di D’Amico alla sfida-salvezza del 5 gennaio, eccovi dunque di seguito cosa ci ha raccontato.

Il Verona si presenta a fine 2019 con 19 punti in 16 partite: se lo aspettava?
«Sinceramente a inizio campionato no. A eccezione di Amrabat conoscevo gran parte dei giocatori, Rrahmani incluso, ma non pensavo che si sarebbe creata una simile alchimia tra squadra, allenatore e ambiente: questo entusiasmo è fondamentale per raggiungere salvezza. Quest’anno ho visto quasi tutte le partite, e ho sempre visto una squadra presente a sé stessa e in grado di giocarsela sempre: l’unica partita in cui è stata “presa a schiaffi” è stata quella contro il Torino, ma anche lì è riuscita a rialzarsi, e questo significa che è un gruppo che non molla mai. Attenzione però a tenere le orecchie dritte, perché si fa presto a perdere un paio di partite e a ritrovarsi impantanati nella zona bassa della classifica!».

Insomma ci sarà da soffrire fino alla fine…
«La lotta-salvezza comincia ora, anche perché dietro ci sono squadre come Genoa e Sampdoria che durante il mercato invernale si rinforzeranno parecchio, quindi è lecito attendersi un miglioramento delle loro prestazioni durante il girone di ritorno. Questo è un campionato molto equilibrato, quindi come detto si fa presto a perdere un paio di partite e a ritrovarsi nuovamente invischiati nelle zone pericolose della classifica. Adagiarsi sugli allori sarebbe pericolosissimo».

Da direttore sportivo, come giudica l’operato di D’Amico in questi due anni? Qual è secondo il più grande colpo di mercato della sua gestione?
«L’anno scorso ha costruito un organico sontuoso per la Serie B, e anche quest’anno le cose stanno andando bene, quindi il giudizio non può che essere positivo. Il suo colpo è senz’altro Amrabat, una delle più grandi sorprese di questo campionato. Difficile dire se sia stata un’intuizione sua o di Juric, ma solitamente quando si parla di acquisti il merito si dà al direttore sportivo…».

Adesso arriva la finestra invernale: cosa serve a questo Verona?
«Difesa e centrocampo mi sembrano ben assortiti, l’unica cosa che è mancata finora è una punta da 15 gol stagionali. Ciò non vuol dire che non si possa comunque continuare con i giocatori già a disposizione: Stepinski non lo conosco molto bene, però Di Carmine se stimolato può segnare una decina di reti anche in Serie A. Inoltre non dobbiamo dimenticare Pazzini, il quale se gestito al meglio può ancora regalare qualche marcatura “pesante” in chiave salvezza: nessuno in rosa ha la sua astuzia e la sua esperienza, quindi credo possa dare ancora qualcosa a questo Verona. Fosse per me, comunque, cambierei il meno possibile».

Si fa un gran parlare di Amrabat, Rrahmani e Kumbulla, tutti valutati attorno ai 15 milioni: cosa ne pensa? Le cifre le sembrano corrette o forse, con i tempi che corrono, potrebbero essere più alte?
«Consideriamo che a vendere è il Verona, una squadra per la quale 15 milioni sono comunque bei soldi. Per dire se le cifre siano corrette bisognerebbe comunque conoscere meglio la situazione e le finanze dell’Hellas, ma se non c’è un urgente bisogno di vendere io aspetterei giugno prima di parlare di cessioni: basta un attimo per rompere un giocattolo costruito in mesi. L’esempio più lampante è stata la cessione di Jorginho al Napoli, un’operazione di cui (nel girone di ritorno della stagione 2013/2014, ndr) ha risentito tutta la squadra».

Due parole da doppio ex in vista di SPAL-Verona?
«È senz’altro una partita delicata: se l’Hellas perdesse rilancerebbe anche la SPAL, rimettendo tutto in gioco. Il Verona dovrà quindi fare risultato a Ferrara, tuttavia non sarà facile: il Mazza è uno stadio molto caldo e la vittoria sul Torino ha portato grande entusiasmo nell’ambiente emiliano, il che potrebbe essere un problema per la squadra di Juric…».

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4 anni fa

Parole sagge

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4 anni fa

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Leo
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4 anni fa

Gibo. La filosofia di Setti (schei e osei quando i vien ciapei)

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4 anni fa

Bravo gibo sono d’accordo con te. Continuano parlare di mercato e così non va bene.perche la squadra non resta più concentrata per le prossime partite di ritorno.questa squadra deve restare unita fino alla fine del campionato.poi chi vuole andarsene che se ne vada.forza Hellas.

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4 anni fa

Urge 5 acquisti di qualita se nn 8 fisto ki sa stoppa la palla gia vogliono scapoa da verona devo porta i sodlo gia a genna se ne possono anda ki in belgio ki a napoli e ki dove gli pare basta ke mn testano a verona setti vhiole la b

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4 anni fa

Posa el goto Gibo…

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4 anni fa

GRANDE GIBO INFATTI LE QUEL CHE LE INDRIO FAR SETTORELLO…PIAN PIAN EL VENDE I MEIO!!! COSÌ EL DISTRUGGE TUTTO!!!!! SETTORELLO VATTENE MERCENARIO!!!!!!!!!!!!!!

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4 anni fa

Grande gibo faghelo capire al strassarol !che questa volta tirare troppo la corda dopo …….. si spezza dal tutto!

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