Le dichiarazioni del compositore romano in vista della gara di questa sera al Bentegodi
Amedeo Minghi, cantautore e tifoso giallorosso, ha parlato a L’Arena in vista della partita di questa sera con il Verona:
MIRACOLO HELLAS. “Perché se è successo, doveva accadere. Lo scudetto dell’Hellas resta tutt’ora un piacevole mistero. Una storia che va raccontata così, senza approfondimenti. Col gusto di rivivere un’impresa che si è consegnata alla storia”.
VERONA. “Verona è un abbraccio. Uno sguardo tenue ma caldo. Da lì mi sono portato via ricordi felici”.
ROMA. “Totti non c’è più. Difficile ne nasca un altro. Voi l’avete visto? Io no. Un genio del pallone. Se hai la fortuna di trovarlo, te lo godi fino in fondo”.
FLASH BACK. “Ricordo lo scudetto dell’83. Mi ritrovai al Testaccio, uno dei quartieri popolari della mia città. Tutto era stato dipinto di giallo e di rosso. Pareva di essere finiti dentro ad un quadro”.
SOGNO. “Giocarmi la finale Mondiale dell’82 al Bernabeu. Io vicino a Bruno Conti, un mito. Proprio come Totti. Da difensore. Sia inteso: non ho mai praticato l’arte del calcio. Ma nella difesa vedo qualcosa di nobile. Proprio durante il periodo mundial ho scritto il brano 1950 “anno tondo come il pallone che tiro diretto e che bell’effetto al mio cuore”.
UNA CENA CON. “Marcello Lippi. Già ci conosciamo. Ma ci ha regalato il Mondiale del 2006. E con lui passerei volentieri qualche ora“.
VUOTO. “Vorrei un campione italiano alla guida della Ferrari. Vorrei rivedere in pista Berruti e Mennea. Uomini record. Per superarli c’hanno impiegato una vita“.
Sti. Fenomeni. Della roma. Che. Hanno. Da una. Vita sicieta. Faklita. Ma. Ancora giocano in A
Non è un mistero, sono stati i più bravi
un esteta
Amedeo Minghi.E’sempre un piacere ascoltare o leggere le sue riflessioni che fanno rivivere i nostri ricordi da sempre e per sempre!