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Lazovic: “Contenti dei risultati ottenuti ma non possiamo mollare”

La lunga intervista all’esterno serbo che si racconta dopo i primi mesi in gialloblù

Darko Lazovic, esterno dell’Hellas Verona, ha parlato al canale mediatico gialloblù, nella consueta rubrica ‘A tu per tu’:

INIZI. “Sono sempre andato per la mia strada, fin da quando ero piccolo mi piaceva giocare a calcio. Da noi in Serbia si gioca anche tanto a basket. Ho iniziato a giocare a calcio dall’età di 6 anni”.

HELLAS.Ci alleniamo tutti i giorni pensando di giocare, poi decide il mister. L’importante è il risultato della squadra e siamo contenti dei risultati sin qui ottenuti. Il Mister mi ha fatto giocare sin qui tutte le partite e spero in futuro di giocare ancora. Solitamente penso partita per partita. Si vede che siamo un bel gruppo ma non dobbiamo mollare, perché basta poco per buttare via tutto”.

JURIC. “Lo conosco molto bene e mi ha voluto tanto: per questo credo che devo dare di più e penso di poterlo dare. Ci fa allenare tanto e stiamo ottenendo buoni risultati”.

GOL AL PARMA. “Ho avuto tante occasioni ma mi mancava segnare. Con il Parma ci sono riuscito ma spero di segnarne ancora tanti. Giocando a sinistra posso rientrare e calciare con il destro.  E’ stato uno dei miei gol più belli, ma è stato più importante vincere”.

VERONA. “In Italia sono stato quattro anni al Genoa e non volevo andare a giocare all’estero. Il mister mi ha chiamato tante volte. Sapevo che la piazza e la tifoseria fossero importanti qui, nonostante sia una neopromossa. E’ sempre bello avere una tifoseria calda. Io ho iniziato nella Stella Rossa, dove c’è una tifoseria caldissima. Se continuiamo così avremo sempre i tifosi al nostro seguito”.

SPOGLIATOIO. “Siamo un bel gruppo che lotta l’uno per l’altro. Per una squadra è importante avere uno spogliatoio unito”.

FUORI DAL CAMPO. “Sono una persona riservata, questo è il mio carattere. Verona è una città bellissima e con la mia famiglia ci troviamo bene. Mi piace il centro, abitiamo lì e quando c’è bel tempo usciamo per fare una camminata”. 

MAGLIA 88. “I miei numeri preferiti erano l’8 e il 22, che erano occupati, e allora mio figlio ha deciso di farmi vestire questo numero di maglia”.

NAZIONALE. “Sono stato convocato due mesi fa, ma non ci penso. Per me è importante quello che faccio adesso. Ci sono gli osservatori della Nazionale che decidono se uno merita o meno la convocazione. Io cerco di fare il meglio possibile qua, poi loro decideranno”.

 

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