L’ex tecnico gialloblù, raggiunto dai microfoni di Gianluca Di Marzio, ha raccontato una delle figuracce più clamorose della Nazionale
6 aprile 1994, Italia-Pontedera 1-2.
Non tutti magari ricorderanno il clamoroso cappotto subito dalla Nazionale di Sacchi (prossima a partire per il Mondiale statunitense) contro la squadra pisana, così come non tutti ricorderanno che a metterci lo zampino in entrambi i gol granata fu un giovane Alfredo Aglietti, all’epoca ventiquattrenne, che in quel match mise a referto un assist e il tap-in dello 0-2.
E proprio l’allenatore gialloblù, ai microfoni di Gianluca Di Marzio, ha ricordato quella giornata certamente storica: di seguito dunque le principali dichiarazioni del tecnico toscano.
«Oh, ho segnato 130 gol in carriera e tutti ricordano quello più facile che neanche va nelle statistiche (ride, ndr). Ricordo un misto di stupore e consapevolezza. Sacchi chiese di fare 40 minuti a tempo, almeno così sarebbe dovuto essere. Il primo finì col nostro doppio vantaggio. Poi nella ripresa entrò Massaro. Accorciò le distanze e colpì una traversa nei minuti finali. Ci provarono in tutti i modi a pareggiare. Non è un mistero che Sacchi abbia chiesto un recupero lungo. Cinque minuti, poi sei, poi sette…».
Queste invece le formazioni che scesero in campo:
Italia (4-4-2): Marchegiani (Peruzzi); Panucci, Maldini, Costacurta, Baresi (Negro); Donadoni, Albertini, Conte, Stroppa (Fontolan); Signori (Massaro), R. Baggio (Casiraghi).
Pontedera (4-3-1-2): Drago; Vezzosi, Rocchini, Balli, Allori; Cecchi, Rossi, Pane; Moschetti; Cecchini, Aglietti (subentrati Paradiso, Maraia, Pontis, Russo, Coli e Ardito).