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Seric: “Fidatevi di Juric. Amrabat migliorerà ancora”

L’ex difensore gialloblù ha parlato dell’esperienza del suo connazionale sulla panchina dell’Hellas e del suo rapporto con lui

Tony Seric, agente e perfetto intermediario fra Verona e Bruges nell’operazione Amrabat, oltre ad aver militato all’Hellas per tre anni fino alla retrocessione del 2002, ha parlato a L’Arena del suo grande rapporto con l’allenatore gialloblù Ivan Juric:

“Conobbi un ragazzo autentico, vero in un mondo sempre più di gente finta. Non gli importava essere come gli altri, gli interessava solo essere se stesso.

SCUOLA HAJDUK. “Di sacrificio, di disciplina, di regole. Come per tutti. Quando gli allenatori di settore giovanile erano veri maestri, quelli che non si dimenticano per tutta la vita”.

JURIC GIOCATORE.Ivan non s’è mai dato arie. Diceva di essere un giocatore di sistema. Riduttivo direi, perché un mancino ha sempre qualcosa in più degli altri. La sua grande umiltà l’ha aiutato ma lo ha anche frenato. Tendeva a sottovalutarsi. Eppure è stato al Siviglia, eppure con Modric e Rakitic nel centrocampo della Croazia lui ci ha giocato. Tenete conto che allora, prima della legge Bosman, gli stranieri tesserabili erano soltanto tre. Uscire era difficile, invece lui in Spagna ci andò e ci rimase pure a lungo“.

JURIC FUORI DAL CAMPO. “Vede calcio ovunque. Ventiquattro ore su ventiquattro. Quand’era fermo ha girato l’Europa a veder partite. Non s’è mai fermato. Pretende intensità anche da se stesso, pure nella vita di tutti i giorni. La voglia di migliorarsi è nel dna. Ed è ancora fortissima. Sarà perché nella vita nessuno gli ha mai regalato nulla”.

PREGI.Aver dato in fretta un’identità a una rosa quasi del tutto nuova. Se io vedessi da lontano il Verona, senza poter riconoscere i giocatori, mi renderei conto subito che quella è una squadra di Juric. Così com’è facile capire Sarri o Ancelotti. Lui è perfetto per la piazza. Il tifoso dell’Hellas non è scemo, sa che senza campioni bisogna far dell’altro per vincere le partite. Se non hai il miglior Giuseppe Rossi o Balotelli devi arrangiarti con la lotta”.

DIFETTI.Domanda pericolosa. Oggi è facile trasformare un pregio in una lacuna. Ognuno vuole la sua verità, a costo di cambiare le carte in tavola. Se dire in faccia tutto quel che si pensa è qualcosa di negativo allora Juric ha questo difetto”.

RENDIMENTO.  “Non ce la farà solo se continuerà a giocare in dieci, altrimenti sì. Nel calcio di oggi ci sono pochi giocatori con qualità tecniche, più facile trovarne con buone doti fisiche. Il punto è questo. Ai miei tempi c’era molto più talento, non avevi bisogno di tirare la corda al massimo. Adesso è un passo necessario, anche per i top club europei. Negli ultimi quindici anni è cambiato tutto”.

DIFFICOLTA’ AL GENOA.Come tutti gli altri allenatori. Lui almeno s’è guadagnato tutto col sudore della fronte. Non è facile imporsi in Italia da straniero. L’hanno esonerato, ma l’hanno anche richiamato”.

FASE OFFENSIVA.Juric sa come attaccare. Cerca la profondità il più velocemente possibile ma questo non significa essere sbrigativi. Vuol dire esser pratici. Non è un difensivista, lui è il 3-4-3. Sempre. Nel Verona non ci sono due ali ma due trequartisti che stanno dentro al campo. Cambia poco”.

PAZZINI. “Non entro nel merito. Nessuno però, soprattutto un allenatore, fa una scelta che possa danneggiare la squadra. E se Juric ha detto che adesso non è al massimo bisogna credergli, pur avendo io sempre apprezzato Pazzini”.

AMRABAT. “E non è ancora al meglio, ve l’assicuro. Al Bruges c’era una situazione particolare, in Italia sarà tutto diverso. E lui in Serie A vuole rimanerci a lungo. Amrabat è l’ideale per Juric, uno che sa adattarsi a molte situazioni e rendere sempre al massimo. Sapevo che avrebbe fatto bene. Migliorerà ancora”.

JUVENTUS. “Sarà difficile, conosciamo tutti il valore della Juve. In più con l’Atletico Madrid ha giocato molto bene. Non si sa mai, il divario è alto ma l’energia del Verona è tanta. Dato da non sottovalutare”.

UDINESE.In più nel mio Bentegodi. Non me la perderei per niente al mondo. Juric e Tudor sono grandissimi amici, vanno in vacanza insieme, conoscono tutto uno dell’altro. Non sarà semplice ma sia il Verona che l’Udinese possono salvarsi. Fidatevi di Juric”.

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