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L’Arena, Chiarugi ricorda la Fatal Verona: “Brucia ancora”

L’ex ala del Milan non sembra aver ancora del tutto superato uno dei maggiori drammi sportivi della storia rossonera

Il Bentegodi per il Milan non è mai stato un campo facile, ma delle sconfitte riportate dai rossoneri in terra scaligera la più eclatante rimarrà sempre quel 5-3 del 20 maggio 1973 , la celeberrima Fatal Verona (poi “replicata” nell’aprile del ’90, ma questa è un’altra storia…).

In vista della sfida di sabato, in cui gli uomini di Juric affronteranno appunto i rossoneri, i colleghi de L’Arena hanno voluto raggiungere uno di quelli che quella beffa la subirono in prima persona: stiamo parlando di Luciano Chiarugi, storica ala toscana con quattro stagioni di militanza (dal ’72 al ’76) tra le fila meneghine.

Di seguito, dunque, le principali dichiarazioni rilasciate dall’ex attaccante ai colleghi del quotidiano scaligero.

UNA GIORNATA STORTA. «Nel calcio ci sono giornate così, anche se il Verona non giocò normalmente: ho letto che Zigoni trascinò la squadra al successo dopo aver visto il “suo” stadio tutto colorato di rossonero, ma ognuno disse la sua. La verità è che noi sbagliammo tanto, Pizzaballa e il giovane Bergamaschi furono protagonisti e dopo il gol di Sirena ci furono anche delle autoreti. Diciamo che doveva andare così: sono eventi rari, ma succedono».

I FUTURI ROSSONERI. «Bergamaschi giocava ala destra, e quel giorno mandò in bambola tutti i miei compagni. Sia lui che Pizzaballa sarebbero poi venuti al Milan nella stagione successiva. Ricordo che dissi al presidente: “Ma prenderli prima del 20 maggio no, eh?”».

IL POST-PARTITA. «Dopo il match non dicemmo nulla. In molti piansero: sarebbe stato lo scudetto della stella, e quello era un altro calcio».

CICATRICE INSANABILE. «A me quella sconfitta brucia ancora, e come a me anche a tanti altri rossoneri dell’epoca. Ricordo che all’epoca negli spogliatoi Nereo Rocco ci chiese cosa ci stesse succedendo: io devo tutt’ora capirlo…».

IL PRESENTE. «Verona è una città splendida, una piccola Firenze, l’ho visitata parecchie volte. E poi l’Hellas è storia, e questo club merita complimenti, perché non è facile essere in Serie A. Come sempre domenica al Bentegodi non sarà facile per il Milan: la squadra di Giampaolo deve ancora prendere forma, mentre quella di Juric ha già bene in testa l’obiettivo-salvezza».

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