Il numero uno di Verona e Mantova non può richiedere il ripescaggio dello stesso Mantova, proprio per la presenza tra i professionisti del club gialloblù
Maurizio Setti, presidente del Verona e patron del Mantova, parla di quest’ultimo club a La Gazzetta di Mantova: “Avevo deciso, in vista della vittoria dei playoff, di chiedere il ripescaggio in modo da andare lo stesso in serie C pur essendo arrivati secondi. Poi, quando abbiamo perso gli spareggi, avevo dato per persa la possibilità. Ma, quando s’è capito che potevano essere sei le caselle da riempire in Lega Pro, mi sono mosso di nuovo. In modo concreto, con le fideiussioni e con i soldi, che erano un problema ma l’abbiamo superato. Poi, ieri pomeriggio, è arrivata la doccia fredda. Il Mantova aveva già inviato una lettera ufficiale a Gravina, poi io ho parlato con il direttore generale della Figc, Brunelli, che mi ha spiegato nel dettaglio la norma. Avendo io già il Verona, non posso essere proprietario di due club professionistici. A meno che questo accada per meriti sportivi, cioè vincendo il campionato. Una via che si chiama “lodo Lotito” e che ora servirà anche a De Laurentiis con il Bari. Di fronte a queste risposte mi sono dovuto fermare, anche se attendo ancora una risposta scritta. Mi dispiace, a me piace vincere sul campo, lo preferisco; ma avevo fatto uno strappo alla regola per Mantova e per i ragazzi. Non dico che ero gasato, ma avevo preparato tutto e messo a budget ciò che serviva. Purtroppo le cose stanno così – continua Setti – Puntiamo a vincere il campionato, questo è poco ma sicuro”.