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Silvestri alla GdS: “Il piccolo Tommy mi ha insegnato una cosa…”

Il portiere del Verona, intervistato dalla Gazzetta, ha parlato anche della sua amicizia con il piccolo tifoso affetto da una rara malattia

Un’amicizia speciale quella nata lo scorso 27 ottobre tra Silvestri e il piccolo Tommy, un rapporto che sembra aver portato molta fortuna al portierone del Verona, da allora diventato un’insuperabile saracinesca para-rigori.

Questa splendida affinità sbocciata al Bentegodi è stata l’argomento iniziale dell’intervista concessa ai colleghi de La Gazzetta dello Sport da parte dell’estremo difensore gialloblù, che ha subito fatto intendere quanto affetto lo leghi al suo giovane e speciale tifoso:
«Impossibile non legarsi subito a lui: è di una simpatia unica e sorride sempre. Mi ha insegnato che a noi giocatori basta poco per fare tanto. Gli ho promesso che se dovessimo venire promossi lo porterò e gli farò fare quello che vorrà. Dopo la maglia, magari gli regalerò anche i guanti, anche se gli ho spiegato che fare il portiere è complicato: uno come lui deve fare l’attaccante!».

L’intervista è quindi continuata passando ad domande più strettamente legate alla carriera dell’attuale numero 1 gialloblù, e in particolar modo agli anni passati sia sull’altra sponda dell’Adige che in Inghilterra:
«Col Chievo ho uno splendido rapporto, mi hanno permesso di maturare come giocatore. Certo lì non c’è la pressione che si ha vestendo la maglia dell’Hellas: i nostri tifosi vivono il Verona come una religione, hanno una passione viscerale, e questo mi carica moltissimo. Per quanto riguarda invece il Leeds, è una squadra con una storia immensa, pur mancando ai vertici del calcio inglese da tempo. Andare in Inghilterra ha costituito per me un’esperienza molto formativa: ho potuto conoscere un altro mondo e un’altra cultura, e poi è lì che ho iniziato a parare qualche rigore».

Già, i rigori, ormai il marchio di fabbrica di Marco Silvestri:
«Il mio segreto è non buttarmi in anticipo, perché tolgo qualche riferimento al tiratore, anche se certo non è facile rimanere fermo fino all’ultimo. Parare un rigore a Pazzini? Qualche volta in allenamento ci sono riuscito, ma in partita lui è micidiale: calcia forte e angolato, i suoi numeri non mentono…».

In conclusione non potevano ovviamente mancare due parole sul derby contro il Padova, un match presentato così dal portiere dell’Hellas:
«Il Padova è una squadra totalmente diversa rispetto al mercato, servirà aggiungere una buona dose di temperamento alla qualità tecnica perché credo ci aspetti una battaglia simile a quella di Foggia. Ora però, dopo esserci assemblati e aver trovato la giusta amalgama, siamo pronti a dimostrare tutto il nostro valore nel girone di ritorno!».

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