Il doppio ex della sfida di domenica si racconta ai nostri microfoni tra passato e presente
“Fu un errore accettare il Brescia. La piazza ed i tifosi erano speciali ma la squadra era mal assortita”. Parole in libertà di Gigi Sacchetti, uno scudetto col Verona e un campionato di Serie A con le Rondinelle, intervistato in esclusiva da CalcioHellas.
Era la stagione ’86/’87. Il Brescia era una neopromossa. Mister Pasinato venne sostituito con Bruno Giorgi, ma non fu l’unica novità. Arrivò il brasiliano Claudio Branco e ci fu il ritorno del talentuoso trequartista bresciano Evaristo Beccalossi.
Il rendimento altalenante costrinse le rondinelle a giocarsi tutto all’ultima partita in casa della Juventus. La sconfitta per 3-2 condannò il Brescia al quattordicesimo posto in Serie A, e di conseguenza alla retrocessione in Serie B. “Sì, davvero una stagione poco fortunata” commenta Sacchetti, “Giorgi mi scambiò per un regista ma il realtà ho sempre corso tanto e facevo il mediano, l’esterno o la mezz’ala. Comunque una piccola soddisfazione me la presi. Segnai ai miei amici dell’Hellas. Perdemmo 4 a 1 al Bentegodi contro i gialloblù e presi in giro il mio amico Giuliani, portiere del Verona, dopo quel gol”.
Inutile parlare del Sacchetti gialloblù… Che dici Gigi? “Vivo a Verona e sto bene. La mia vita è qua. La squadra di Grosso? L’ho vista una sola volta, mi è bastato. Penso che tutti i tecnici e non solo l’attuale, non escano dagli schemi ed è sbagliato. Non puoi continuare a proporre il 4-3-3 che abbiamo visto. Io giocherei con un 4-4-2 e Pazzini e Di Carmine là davanti. Con due così, devi trovare una formazione che possa supportarli. Lo dico con il massimo rispetto. Ma la penso così. Il Verona deve vincere a mani basse questo campionato”.
Così parlò Gigi Sacchetti, mai banale. “Vi ringrazio e aggiungo che l’Hellas con gli esterni che ha e difensori che hanno il calcio di Almici e Marrone, potrebbe essere devastante con il 4-4-2”.