Il difensore gialloblù ha rilasciato una bella intervista alla Gazzetta dello Sport dove racconta il suo rapporto con il Verona, la città e i compagni di squadra
Antonio Caracciolo ormai è un veterano. A Verona da tre stagioni, è uno dei pochi giocatori rimasti in rosa ad aver ottenuto la promozione con i gialloblù due stagioni fa (gli alti sono Pazzini, Zaccagni e Bianchetti). Alla Gazzetta dello Sport Caracciolo ha raccontato il suo rapporto con la città, i colori gialloblù e i nuovi compagni di squadra. Ecco alcuni estratti dell’intervista pubblicata oggi dalla rosea:
IL VERONA E LA FASCIA DA CAPITANO – “Sento la responsabilità di essere un “veterano”. So cosa vuol dire indossare questa maglia e ho intenzione di trasmetterlo a tutti i nuovi giocatori. La Serie A è stata un’esperienza che mi ha fatto crescere molto. Nonostante la brutta annata mi restano alcuni ricordi indelebili come il salvataggio contro la Sampdoria al 90′ o il derby vinto 1 a 0 contro il Chievo. Lì per la prima volta sono sceso in campo con la fascia di capitano, un emozione indescrivibile!”
LA FAMIGLIA – “Pochi mesi fa sono diventato papà di Enea. Con un figlio cambia il modo di vedere la vita, cambiano le priorità. Non pensi più solo a te stesso, adesso prima di ogni cosa viene lui. Per fortuna Maria Elena è una bravissima mamma”
I COMPAGNI – “In difesa gioco con Marrone che è un ottimo giocatore, bravo anche ad impostare l’azione da dietro. In generale credo che la nostra sia un’ottima squadra, con grandi qualità. Gli attaccanti più forti del campionato giocano con noi”
IL CAMPIONATO – “Siamo partiti bene, ma non dobbiamo mai abbassare la guardia. La Serie A per noi è un obbligo. Benevento e Palermo sono le rivali più accreditate, ma attenzione anche al Crotone e a qualche altra sorpresa. Con sole 19 squadre è fondamentale sbagliare meno partite possibili, perché poi c’è meno spazio per poter recuperare”