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Dopo lo scempio di Cosenza, per l’Hellas inizia una nuova partita. Filtra ottimismo per i 3 punti a tavolino

I gialloblù presenteranno il reclamo, ma si va verso la vittoria a tavolino. Da Cosenza arrivano i mea culpa

È iniziata per l’Hellas un’altra partita. Il club di Setti presenterà domani il reclamo composto dall’avvocato Fanini per la partita non giocata sabato a Cosenza, già preannunciato alla Lega di Serie B che nel primo pomeriggio nelle poche righe pubblicate nel comunicato ufficiale numero 18 non poteva che congelare ogni decisione. Ricorso cautelativo quello dell’Hellas, visto che alle società non viene concessa la possibilità di leggere il referto dell’arbitro. D’altronde queste sono le regole.

OTTIMISMO. I gialloblù sono forti della posizione di Piscopo, direttore di gara che dopo aver anche mandato le due squadre a far riscaldamento ha sentenziato come l’incontro non potesse disputarsi sul terreno del San Vito così mal ridotto e pericoloso, risultato dei lavori dell’ultimo momento comprese zolle per di più ingiallite a causa dell’impianto di refrigerazione rotto, almeno in uno dei tre camion giunti a Cosenza, che non potevano avere il tempo sufficiente per posarsi nel modo corretto.

Dalla parte del Verona gioca anche il comma 1 dell’articolo 17 del codice di GS in cui si specifica che «la società ritenuta responsabile, anche oggettivamente, di fatti o situazioni che abbiano influito sul regolare svolgimento di una gara o che ne abbiano impedito la regolare effettuazione, è punita con la perdita della gara stessa con il punteggio di 0‐3, ovvero 0‐6 per le gare di calcio a cinque».

MEA CULPA. Abbiamo già sottolineato come fosse stato ineccepibile sia il comportamento del pubblico rossoblù, sia il servizio d’ordine predisposto dalla Questura di Cosenza. Un esempio di civiltà, nonostante i tifosi di casa siano stati confinati al di fuori dell’impianto e senza notizie fino alle 18.40 con la partita prevista per le 18. In molti hanno chiesto al club e all’amministrazione comunale di Cosenza notizie riguardo alla questione senza dimenticare l’apertura del Verona.

In una trasmissione televisiva in un’emittente locale, l’avvocato Antonello Aprile, grande tifoso rossoblù ha minacciato: “porterò tredicimila tifosi del Cosenza a testimoniare” ha detto. “Questa gente ha privato me riferendosi a Comune, Lega e società, la mia famiglia, i miei figli di godere del ritorno del Cosenza in Serie B dopo quindici anni di attesa. Non si è giocato perché il campo faceva schifo. Bastava poco per evitare tutto questo. Il presidente del Verona si era offerto fino all’ultimo di rimandare il match. Quest’anno giochiamo in Serie B, domenica l’avversario era il Verona, che gioca al Bentegodi, uno stadio dei Mondiali. Siamo stati umiliati e adesso qualcuno deve pagare“.

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