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Esclusiva CH – Vignola: “Pazzini avrebbe fatto molto comodo. Domani non sarò allo Stadium”

Vignola

Il doppio ex della sfida di domani, oggi imprenditore, ha analizzato con noi la stagione del Verona e la partita di domani tra i gialloblù e la Juventus

Nato, cresciuto e residente a Verona, Beniamino Vignola ha però legato a doppio filo il suo nome alla Juventus, società con la quale ha vinto uno scudetto, una Coppa delle Coppe (in cui risultò decisivo con un goal e un assist nella finale vinta per 2 a 1 contro il Porto), una Supercoppa UEFA e una Coppa dei Campioni.

In vista dello scontro tra le due squadre più importanti della sua vita calcistica, abbiamo quindi raggiunto l’ex centrocampista gialloblù, che ha risposto in esclusiva ad alcune nostre domande.

Cosa ne pensa della stagione appena conclusasi? Era una retrocessione preventivabile?
«Le retrocessioni non sono mai prevedibili, almeno non da subito. Questa è stata più che altro molto amara, ma soprattutto ha creato un brutto strappo tra la squadra e la tifoseria, il che è probabilmente il danno più grave. Diciamo però che qualcosa era intuibile dai movimenti di mercato estivi così come da quelli della sessione invernale, quando non solo non si è “riparato”, ma addirittura è stato ceduto qualche giocatore che avrebbe potuto dare una mano a questa squadra in crisi. Il rammarico cresce soprattutto in virtù del fatto che a 4-5 giornate dalla fine c’era ancora la possibilità di salvarsi vincendo un paio di scontri diretti, visto che chi ci stava davanti aveva rallentato, “aspettandoci”. Purtroppo però, mancando qualità, struttura ed energie, ciò non è stato possibile e l’annata si è conclusa molto malamente».

Quando parla di giocatori utili alla causa ma ceduti si riferisce a Bessa e Pazzini?
«Certamente. Io credo che soprattutto “il Pazzo” avrebbe potuto fare molto comodo, anche perché in Spagna, oltre al goal al debutto contro il Real Madrid, ha fatto veramente poco, mentre a questo Verona avrebbe potuto dare una grossa mano. Se poi pensiamo che a fine stagione Pecchia si è trovato a non avere più nessuno da schierare davanti, capiamo ancora di più quale aiuto avrebbe potuto dare Pazzini a questa squadra».

Domani si affrontano due squadre del suo passato: è ancora in contatto con Juventus e Verona? Andrà a Torino a vedere la partita?
«Sono veronese e quindi dovrei essere un po’ più legato al Verona, ma qui entra in gioco anche un discorso riguardante le società stesse. La Juventus infatti è molto attenta ai rapporti con i suoi ex-giocatori, quindi ogni tanto mi chiamano e abbiamo occasione di sentirci, mentre l’Hellas è un po’ più “distaccato” sotto questo punto di vista. Nonostante il match sia molto affascinante, non andrò a vederlo: sarei troppo in conflitto d’interessi (ride, ndr). Preferisco rimanere a casa e andare l’anno prossimo a vedere una partita del Verona in Serie B e una della Juventus, magari una gara importante».

La Juventus avrà per la testa l’addio di Buffon e la festa-scudetto: possibile un colpaccio del Verona?
«Credo che sarà poco più di un’amichevole, con ritmi molto blandi vista l’inutilità del risultato: la Juventus è già campione d’Italia e si prepara a dare l’addio a un grandissimo giocatore, mentre il Verona non ha niente da perdere e quindi andrà allo Stadium cercando di sfruttare le molte distrazioni dei bianconeri per riuscire a fare bella figura. Dubito che la Juve voglia chiudere la stagione con una sconfitta, ma un pari secondo me è possibile».

Com’è la vita dopo il calcio?
«Dopo il ritiro ho staccato completamente: quando si smette di giocare si è ancora giovani, e io ho avuto la fortuna di poter continuare l’attività della famiglia di mia moglie insieme a mio cognato. È un lavoro molto impegnativo, ma lo portiamo avanti con grande impegno ed entusiasmo, quindi mi dà molta soddisfazione».

Ha sentito Bagnoli in occasione del suo ingresso nella Hall of Fame?
«Non ci siamo sentiti perché purtroppo il mister come me fa poca “vita mondana”, ma sono molto contento per lui. Credo che insieme ai suoi giocatori giocatori abbia compiuto un’impresa vincendo un campionato con una “provinciale”, e questo credo rimarrà per sempre nella storia del calcio»

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