È cominciato lunedì il processo per 107 tifosi del Verona accusati di radunata sediziosa e inosservanza del provvedimento dell’autorità per i fatti risalenti al 29 novembre 2015.
Un maxiprocesso, almeno a giudicare dal numero degli imputati. È quello in corso ormai da un paio di giorni a Frosinone, dove dovrà essere giudicato il comportamento di 107 tifosi gialloblù nel corso della trasferta della squadra scaligera in Ciociaria il 29 novembre 2015.
Come scrive questa mattina l’Arena i tifosi “dovranno essere giudicati in quanto, secondo le ricostruzioni della polizia, gli ultrà erano arrivati in largo anticipo e anziché raggiungere l’area ex Permaflex area destinata per i filtraggi, i tifosi s’erano radunati in piazzale Europa.E così vennero a contatto con i supporter della squadra di casa, all’altezza dell’incrocio con via Marittima”.
I tifosi veronesi sono sono accusati di radunata sediziosa e inosservanza del provvedimento dell’autorità. Si tratta di reati per i quali è prevista una contravvenzione e il reato è prescritto in cinque anni.Per effetto degli scontri 7 tifosi veronesi erano stati arrestati qualche ora dopo i fatti per rissa aggravata e avevano ottenuto la messa alla prova, per altro già terminata.Resta il procedimento a carico del resto del gruppo giunto nel capoluogo ciociaro a bordo di minivan.
A ricostruire i fatti lunedì mattina in tribunale a Frosinone, è stato chiamato l’allora dirigente dell’anticrimine di Frosinone Gianfranco Simeone, testimone degli scontri tra i tifosi gialloblù e un gruppo di tifosi dei ciociari. Secondo quanto affermato da Simeone “la scelta degli ospiti di uscire dal circuito di controllo dei tifosi portarsi in piazzale Europa, luogo di ritrovo degli ultra del Frosinone non è stata casuale, era tutto organizzato”.