Intervistato dal quotidiano locale L’Arena Roberto Stellone, storico attaccante dei granata ed ex allenatore di Frosinone e Bari, ha parlato di quanto fu vicino all’Hellas due anni fa, della gara del Toro al Bentegodi e delle sue prospettive future. Anni quaranta e già 169 panchine, di cui 38 in Serie A.

“Con la società ho fatto una chiacchierata, come è successo con altre. D’altronde ci eravamo ‘conosciuti’ in Serie A, con un cammino di fatto parallelo e la retrocessione sia del Verona che del Frosinone. Poi la scelta è caduta su Pecchia, che la promozione è riuscito a conquistarla subito e che ora sta svolgendo il suo buon lavoro al di là di quel che dice la classifica. L’opera di un allenatore non sempre è fotografata dai punti“.

Proprio lui, che non riuscì a scattare una foto da salvezza con un Frosinone che non si arrese se non alla fine. La fine, dopo anni di legame dalla Lega Pro alla A viene spesso decisa in modo brusco, perchè “le piccole si devono giocare tutto il primo anno” per evitare il saliscendi, se ci riescono possono piantare le basi.

E la situazione di classifica, ora, non è certo facile, ma estensi e scaligeri hanno un compito: “Una fra Verona e SPAL deve prendere il Crotone. Una delle due, se va bene, retrocederà. Semplice. Sono tutte lì, nulla è finito ancora“.