La carta d’identità dice 25 febbraio 1999: 18 anni per Andrea Danzi, capitano della Primavera del Verona, uno dei profili più interessanti della cantera veronese.

Il talento non manca a questo ragazzo: piedi raffinati, tanta corsa, visione di gioco, tutte caratteristiche fondamentali nel giudizio di un nuovo prospetto. Nato e cresciuto nell’Hellas Verona, Danzi viene considerato un talento puro e cristallino, tanto da aver attirato l’interesse di diversi addetti ai lavori nel corso degli ultimi due anni.

Danzi ha sempre anticipato i tempi: il percorso Giovanissimi, Allievi e Primavera è stato fatto in modo ordinato, ma il giovane centrocampista era sempre sotto età rispetto ai compagni.

L’interesse di Inter, Juve e Milan testimoniano la qualità di Danzi, ma il Verona è intenzionato a tenerselo stretto: un dribbling secco il suo, merce rara per chi gioca in mediana dove ci si abitua a fermare i palloni. Eppure Danzi imposta il gioco in maniera incredibile, e cresce di giorno in giorno: le porte delle Nazionali Giovanili si sono già aperte, anche in questo caso con tempistiche anticipate. Il 10 ottobre 2017 la chiamata in Under-19 di Nicolato, la prima apparizione in maglia azzurra risale al 1 settembre 2016 in Under-18.

Il 25 ottobre Danzi ottiene la prima convocazione in Serie A: si accomoda in panchina contro l’Atalanta, 0 minuti, ma inizia a respirare l’aria dei grandi. Magari, tempo un anno, in campo ci potrebbe scendere con maggiore continuità. Anche in Coppa Italia il piccolo capitano saggia terreni importanti: prima il campo di casa nel Derby contro il Chievo, poi addirittura la Scala del Calcio, a San Siro, contro il Milan.

Il ragazzo c’è: le qualità non mancano, la serietà nemmeno. Che possa essere uno dei profili da tenere d’occhio? Noi crediamo di sì.