Accadeva diciassette anni fa: il 14 gennaio 2001 il Napoli è in trasferta al Bentegodi di Verona, dove ad aspettarlo c’è l’Hellas. La squadra di Perotti viene da due pareggi e due sconfitte, ma quella è la gara giusta per rialzarsi: contro una diretta concorrente e, comunque, contro una storica rivale.
Nel primo tempo non succede quasi nulla: un paio di tiri neanche tanto pericolosi per parte, poi tutti negli spogliatoi per l’intervallo. La partita in realtà è destinata a essere decisa negli ultimi minuti e infatti, anche se l’Hellas pare superiore, è il Napoli allenato da Mondonico e in cui gioca Fabio Pecchia a passare in vantaggio al 77′, grazie a un missile balistico partito dal destro di Claudio Bellucci: rete incredibile.
Il Verona reagisce e si riversa in attacco alla ricerca del pari. Prima è Laursen a far tremare la porta di Mancini con un colpo di testa che sbatte sul palo, poi i cambi di Perotti si rivelano decisivi. All’84 è Mutu a riaprirla e a far esplodere il Bentegodi, con un piatto preciso che si infila alla sinistra del portiere. Al 90′, anche lui entrato una manciata di minuti prima, è Adaílton a far impazzire la festa: inserimento in area dopo la sponda di petto di Bonazzoli e scavetto a beffare Mancini. Hellas Verona-Napoli 2-1.
Una vittoria magnifica come altre in quella stagione, come quella stagione in generale: tribolata da morire ma dall’esito impensabile ed euforico. A sommarsi ai tre gol anche tre espulsioni: Colucci e Mutu per i gialloblù, Matuzalém per i partenopei. Accadeva diciassette anni fa, ma è un’emozione che, chi c’era, non avrà dimenticato.