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Alla scoperta di…Lubomir Tupta, velocità al servizio del gol

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È il minuto 91′ di un freddo mercoledì sera quando Lubomir Tupta fa il suo ingresso sull’erba dello Stadio Bentegodi, prendendo il posto di Daniel Bessa. Numero 29 sulle spalle, espressione concentrata, la punta classe ’98 sa che è il suo momento, e non importa se non è presente proprio il pubblico delle grandi occasioni, per il ragazzino slovacco è arrivato il momento di mostrare le sue capacità a chi ha sfidato le temperature proibitive per esserci.

Tupta è arrivato al Verona nel 2015, dopo che il suo cartellino è stato prelevato dal Catania, dove forse troppo a cuor leggero hanno acconsentito a lasciarlo andar via. 11 gol in 24 presenze nella Primavera gialloblù alla sua prima stagione, Tupta inizia a farsi vedere non solo nella propria società ma anche ad attirare l’attenzione di molti: nel 2016 viene confermato l’interesse dell’Inter, ma saggiamente il ragazzo slovacco e il suo procuratore mantengono un profilo basso.

Nella stagione successiva Tupta si conferma, sia a livello numerico che di personalità: 17 reti totali in 22 presenze, cui corrisponde altrettanto rendimento anche in Nazionale, dove con la fascia di capitano al braccio si gioca la qualificazione agli Europei Under-19 con la sua Slovacchia.

Già, la Slovacchia di Marek Hamsik, e perdonateci se scomodiamo un nome così altisonante, ma le capacità di Tupta fanno ben sperare: punta dalla grande rapidità, può giocare in quasi tutti i ruoli nella zona offensiva del campo, grazie alla velocità e alla potenza del suo tiro. Lo stesso gioiellino gialloblù non ha mai nascosto l’ammirazione per Marekiaro, punta di diamante della Nazionale del suo Paese, ma i riferimenti calcistici sono vari: da Ibrahimovic, suo idolo indiscusso, ma anche Cristiano Ronaldo e Neymar, stelle mondiali.

Tupta non ha quindi paura, lo ha fatto vedere mercoledì contro il Chievo. La personalità di andare al tiro alla roulette dei rigori e piazzarlo con decisione non è da tutti, nemmeno per giocatori più esperti. Ma Lubo non ha timore reverenziale, solo voglia di dimostrare e l’umiltà giusta per imparare da chi gli sta accanto.

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6 anni fa

Grande col l altro slovacco stefanec
E il luttuanoe i giovani italiani ke si fivertiranno a fa. Balla il milan. Il coppa tupta. Deve. Gioca ank in campobato

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