Il terzino gialloblù, durante una diretta Instagram con l’amica Cecilia Re, ha tra una risata e l’altra ha anche risposto ad alcune domande
Una diretta Instagram divertente e spensierata quella in cui si sono “cimentate” ieri la gialloblù Ilaria Lazzari e Cecilia Re, calciatrice della Florentia San Gimignano.
Le due hanno infatti regalato una buona mezz’ora di risate agli spettatori della live, trovando tuttavia anche il tempo di rispondere (in modo più o meno serio) a qualche domanda: di seguito, dunque, le principali dichiarazioni del terzino gialloblù.
Cosa farai quando sarà tutto finito?
«Beh, spero di tornare a giocare: noi ci stiamo tenendo allenate grazie ad alcuni mini-circuiti che i nostri preparatori ci forniscono per tenerci in forma. Non vedo l’ora di ricominciare il campionato!».
Quel è il tuo gol più bello?
«Dovrei andare a cercare tra i filmati di quando avevo otto anni per trovare un gol… Scherzi a parte, me ne ricordo uno segnato in un amichevole: salii in area su un calcio d’angolo, la palla mia passo alle spalle e io alzai la gamba praticamente a caso, segnando di tacco!».
La tua maggiore qualità a livello calcistico?
«Oltre a fare gruppo, credo di essere abbastanza duttile e versatile».
Il 24, tuo numero di maglia, ha un significato particolare per te?
«Quando all’epoca lo scelsi lo feci semplicemente perché è il mio giorno di nascita (24 luglio 1990, ndr). Personalmente mi piace molto il 6, però a Verona era occupato (da Bianca Bardin, ndr), quindi ho preso il 24».
Cosa ti piace di Verona squadra e città?
«Verona è davvero una città bellissima, ovunque si vada si trovano cose belle e luoghi anche molto romantici. Ora che ci abito posso dire che a Verona si vive davvero bene, è piccola e funzionale, a misura d’uomo. La società poi è molto organizzata: mi trovo bene».
Cos’ha significato per te l’Atalanta Mozzanica?
«Mozzanica è un pezzo del mio cuore: ci avevo giocato tanti anni fa (dal 2009 al 2011, ndr), poi ho fatto la mia carriera e quindi ero tornata durante la scorsa pazzesca stagione, durante la quale ho dato tutto. Mi è davvero dispiaciuto per come sono poi andate le cose (la società è fallita in seguito al ritiro dell’Atalanta, ndr)».
Qual è il tuo “sogno calcistico”?
«Più che qualcosa per me, vorrei qualcosa per il movimento: spero che si raggiunga il professionismo e che le ragazzine che oggi iniziano a giocare a calcio possano cullare il sogno che quelle della mia generazione non hanno potuto realizzare. Per me, comunque, già giocare in un club professionistico come l’Hellas è un grande traguardo».