Tornare all’antico per guardare avanti potrebbe essere un’idea?
Lo ha detto chiaramente il presidente Mattarella: per rinascere, dopo questa tragedia del virus, occorre la stessa unità che il popolo italiano ha dimostrato negli anni del Dopoguerra.
E allora è proprio dal passato che si deve trarre l’insegnamento per immaginare e costruire il futuro. È un’operazione da visionari, ne siamo consapevoli, mentre il silenzio delle nostre città è rotto soltanto dall’ululare delle ambulanze, ma è proprio di visionari che abbiamo bisogno, cioè di gente che sappia guardare oltre le miserie e le macerie del presente. L’idea del Totocalcio 2.0, in questo senso, è un lampo nel buio che ci circonda. Opportunamente adattato alle esigenze tecnologiche di oggi, il progetto riporta l’intero Paese nel punto esatto in cui lo ha collocato il presidente Mattarella: alla fine della Seconda Guerra Mondiale, scrive stamani La Gazzetta dello Sport.
Fu nel 1946 che Massimo Della Pergola, giornalista della Gazzetta, assieme agli amici Fabio Jegher e Geo Molo, diede vita alla Sisal, concorso a premi che due anni più tardi, sotto il controllo del Coni, diventò il Totocalcio e accompagnò l’Italia nel periodo della rinascita economica e sociale.
Quante generazioni sono cresciute sognando di fare «tredici», e prima ancora, fino alla stagione 1950-51, di azzeccare il «dodici». Talmente popolare il modo di dire «fare tredici» da entrare a gran velocità, e con pieno diritto, nella lingua comune. Si faceva tredici se si passava l’esame all’università, se la ragazza dai capelli biondi e dagli occhi azzurri ti diceva di sì, se dopo mille colloqui finalmente venivi assunto in banca.
Cercare di azzeccare tutti i risultati della schedina, per un lungo periodo di tempo, è stato il lavoro settimanale al quale molti italiani, non tutti ma i più, si applicavano con maniacale pazienza e con la consapevolezza che non sarebbe stata sufficiente la scienza divinatoria in questioni calcistiche, ma serviva soprattutto una bella dose di fortuna per regalarsi il sogno. Anzi: il miracolo. Si entrava dal tabaccaio, ci si metteva in un angolo, lontano da occhi indiscreti, chissà mai che qualcuno avesse intenzione di copiare, e si cominciava a mettere giù i segni (1, X, 2) facendo appello alle proprie conoscenze, o magari a qualche voce ascoltata al bar mentre si prendeva il caffè. «Domenica Mazzola non gioca, è infortunato… Rivera sta passando un periodaccio… Zoff è così in forma che nessuno può fargli gol…». E poi, consegnato al tabaccaio quel pezzetto di carta e riavutolo opportunamente vidimato, lo si metteva nella tasca dei pantaloni e i più accorti gli riservavano addirittura uno scomparto del portafogli.
Lì restava fino alla sera della domenica, quando le partite erano finite e alla radio veniva letta la colonna vincente del Totocalcio. Un rito nazionale, che portò soldi (tanti soldi) nelle casse del Coni e consentì la ricostruzione di ciò che la guerra aveva distrutto: stadi, piscine, campi da calcio, palazzetti dello sport. Il Totocalcio è stato, come il Carosello, il Festival di Sanremo o «Lascia o Raddoppia?», uno dei simboli di unità del Paese.
È bello pensare che lo possa diventare ancora, quando questo maledetto virus sarà stato sconfitto e gli italiani dovranno tirarsi su le maniche per rifarsi una vita.
Potevate scegliere una che ci fosse l’Hellas
Magari quella del 20 maggio 73
Torna dpo il virus
sarebbe fantastico come rivivere un calcio da album Panini ⚽️⚽️⚽️
Magari
Siiii.bellissimo 1×2.
….e vai ad ingrassare lo stato…..
Perché no
Si
Assolutamente si
Una volta, quando tutti giocavano la domenica.
Sarebbe bello ma solo per un momento…quei tempi e quell’atmosfera non torneranno
Quando tutto sarà finito….sarà un altro mondo,in tutto,speriamo migliore, anche se non è priorità….ben venga la schedina, e via le scommesse.
Era il rito del VENERDÌ sera o SABATO .
POI la domenica radiolina all’orecchio e schedina in mano .
BEI TEMPI CHE NOSTALGIA.
No
Io la rivorrei…
In dialetto la sisa
La mitica sisal
Bellissimi ricordi di anni fa quando andava a fare la.schedina era un rito
??? Manca l Hellas /=\
Meraviglioso!
Si la voglio
E fuori dall’europa