Le dichiarazioni del centrocampista gialloblù in vista della gara di domenica al Dall’Ara contro il Bologna
Mattia Zaccagni, centrocampista dell’Hellas Verona, ha parlato a La Gazzetta dello Sport, per commentare la prima rete in Serie A siglata contro il Genoa e per avvicinarci alla sfida con il Bologna:
“Sono felice per il primo gol che aspettavo da tanto e orgoglioso per quello che abbiamo fatto contro il Genoa. Orgoglioso perché sotto 1-0 si può anche patire un po’. Invece abbiamo reagito e anche sul 2-1 abbiamo
continuato. C’è consapevolezza di potersela giocare con tutti“.
BILANCIO. “Siamo stati la rivelazione finora, però non ci vogliamo fermare. Il percorso che ci rimane
in testa è il solito, ovvero provare a vincerle tutte e salvarsi”.
INSEGNAMENTI DI JURIC. “Juric mi ha insegnato molto, ho scoperto un ruolo nuovo, giocavo più da mezzala. Ero un po’ scettico perché da sempre giocavo lì. Invece fin da subito mi ha detto di volermi farmi giocare più avanti, leggermente allargato”.
GIOCATORE DA SERIE A. “Adesso sì, due anni fa con l’infortunio non ho potuto giocarmela appieno”.
BOLOGNA. “È una squadra tosta e di qualità che rispecchia Sinisa Mihajlovic. Ma abbiamo la consapevolezza di poter fare una grande partita. Loro giocano ad alti ritmi, hanno un attacco di qualità e sfrutteranno le ripartenze”.
BEL GIOCO. “Juric chiede pressione, vero, ma pretende giocate di qualità con la palla tra i piedi”.
CRESCITA. “Sono diventato prima uomo e poi calciatore. E in campo cresci prima come uomo e poi come calciatore. Tutto ciò l’ho fatto e continuo a farlo qui, quindi è per questo che l’Hellas è come la mia seconda famiglia”.
INFORTUNIO AL TENDINE. “Dolore prima, operazione poi. Speravo di non dover intervenire, ma a un certo punto il dolore era insopportabile, anche mentre dormivo o stavo sul divano. Il tendine sinistro era il doppio di quello della gamba destra”.
CHIEDERE SCUSA. “Sì, ho imparato a farlo ed è importante nella crescita di una persona”.
LA PASSIONE PER IL CALCIO. “Papà Fabio giocava, era un’ala destra e così la passione delpallone era inevitabile. Tant’è che ho iniziato a 4 anni, sotto età subito”.
MEZZALA ANCHE NEL BELLARIA. “Sì, però con Marco Osio ho iniziato in prima squadra e lui mi faceva giocare regista. Mi sono pure divertito…Mi piace ogni tanto tornare a casa, passeggiare da solo in zona porto. Rilassa e rifletto”.
SELFIE. “Non sono un malato ecco, però uno con Roger Federer…”.
POSTER IN CAMERA DA RAGAZZO. “Del Piero, il mio idolo fin da piccolo”.
IBRA. “Sono curioso di affrontarlo, l’ho sempre visto in tv. Curioso di vedere anche come si comporta magari nel tunnel, a palla lontana…”.