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ESCLUSIVA – Pierpaolo Marino: “Verona, mercato positivo per provare a salvarsi”

Il d.s. ha commentato ai nostri microfoni la sessione di mercato appena conclusasi

La redazione di CalcioHellas ha intervistato in esclusiva Pierpaolo Marino per commentare la sessione di calciomercato appena conclusa. Marino, classe ’54, fa il suo esordio come dirigente sportivo nell’Avellino, dove si mette in mostra tanto da arrivare nello staff del Napoli negli anni ’80, quando la squadra partenopea vinse lo scudetto.

Dopo essere passato dalla Roma, di nuovo ad Avellino e per il Pescara, il grande salto arriva all’Udinese: porta la squadra ad alti livelli grazie ad un lavoro certosino nella ricerca di nuovi talenti. Questo modello lo riporta a Napoli, dove a lui si deve l’acquisto di Ezequiel ‘El Pocho’ Lavezzi e del capitano Marek Hamsik.

Si è chiuso il mercato di gennaio: deluso o soddisfatto dai movimenti delle squadre?
“Un mercato che non è stato assolutamente entusiasmante, ci si aspettava maggiore movimento soprattutto dalle squadre in zona Champions. Lo definirei un mercato dimesso”.

Il Verona si è mosso molto sia in entrata che in uscita: cosa ne pensa dei giocatori arrivati? Pensa che Petkovic e Matos possano incidere?
“Sull’uscita di Caceres si sapeva, era in prestito, non mi stupisco. Il Verona ha preso Vukovic, un difensore strutturato e solido e quindi ha rinforzato il reparto difensivo che necessitava. Matos è il giocatore tecnicamente più importante ma fino ad ora ha mancato di continuità. Petkovic è un ariete, l’ho visto giocare quando era ancora giovanissimo e credo serva molto in fase di sfondamento e a far salire la squadra in contropiede. Sono acquisti che hanno dimostrato che la società ha voglia di giocarsi le sue chance per la salvezza. Un mercato positivo anche perché si sono liberati di giocatori che non avevano più una considerazione da parte del tecnico”

Domenica scorsa il Verona ha portato a casa una vittoria incredibile contro la Fiorentina: quante possibilità ha questa squadra, con questo organico, di salvarsi?
“C’è stata la giusta reazione dopo il tonfo casalingo contro il Crotone, la squadra reagisce. Questo Verona mi ha sempre dato la sensazione di giocare meglio fuori casa che al Bentegodi, ma non ci aspettavamo una vittoria così roboante. Certo, una rondine non fa primavera”.

Cosa ne pensa della lotta salvezza?
“Guardando la classifica penso che la proiezione della quota salvezza sia una delle più alte degli ultimi anni. Però il segnale di Firenze dimostra che il Verona c’è“.

Commento finale: si è avvertito un po’ di immobilismo da parte di molte squadre, soprattutto le big con Napoli, Inter, Fiorentina, Milan: pochi soldi o progetti tecnici a volte confusi?
Prima cosa i giocatori trasferibili non sono molti. Chi ha i giocatori buoni se li tiene, a parte episodi particolari come quello di Alexis Sanchez. Da un lato questo problema, dall’altro la questione bilanci ha coinvolto molte squadre. Il Napoli è un esempio a sé: ha cercato tanti giocatori senza prenderli, si dovrebbe capire se sia stata una strategia o meno”.

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