Raggiunto dai colleghi de La Gazzetta dello Sport, Pierino Fanna ha parlato del proprio allontanamento dal calcio, spendendo poi due parole anche sui suoi tempi da giocatore e su Osvaldo Bagnoli.
Di seguito, dunque, le principali dichiarazioni rilasciate dall’ex ala dell’Hellas, nonché campione d’Italia 84/85.
IL CALCIO. «Con il calcio ho chiuso da tempo. Ho smesso di giocare nel ’93 e poi ho lavorato un po’ nei settori giovanili di Verona e Venezia, ma ora basta. Non vado più nemmeno allo stadio e le partite non mi appassionano più, anche perché ci sono troppi stranieri, molti dei quali anonimi. Ho bellissimi ricordi, non mi è mancato niente e ho vinto scudetti con tre squadre diverse, ma a tutto c’è una fine».
I VECCHI TEMPI. «A Verona c’era Dirceu, uno che faceva venire giù lo stadio con un colpo di tacco. Io correvo e facevo la fascia, su e giù per una ventina di volte, ed era per tutti una cosa normale. Io volevo correre, ho corso e adesso sono felice».
IL MISTER. «Bagnoli è stato, insieme a Trapattoni, uno dei due allenatori allenatori importanti che ho avuto. Osvaldo però giocava per vincere, il Trap per non perdere. Bagnoli mi ha dato e insegnato tutto, cambiandomi la vita. Ha smesso quando negli spogliatoi sono entrati i procuratori: sentiva che quello non era più il suo mondo. Come sta? Bene fisicamente, anche se ovviamente ha i suoi anni: va per gli ottantanove, un bel traguardo…».
Grazie Pietro sei una persona speciale di una umanità infinita e di uno spessore incredibile
Pierino è Stato L’ultima Vera 🇸🇪 del Nostro HELLAS /=\
GRAZIE LEGGENDA 🇮🇹