Mario Bortolazzi è veronese di nascita, ma genovese di adozione. Forse in molti non lo ricordano, ma in carriera è stato un centrocampista dotato di un’ottima tecnica che per una stagione (1988/1989) ha indossato la maglia gialloblù. Era l’Hellas di Bagnoli, Caniggia, Pioli e Galderisi. Il picco della sua carriera, però, l’ha vissuto a Genova con il Grifone, dove ha giocato per otto anni, dal 1990 al 1998.
Dopo il ritiro dal calcio giocato ha proseguito la sua carriera diventando allenatore: per la maggior parte delle sue esperienze in panchina è stato assistente di Roberto Donadoni, dalla Nazionale passando alla Serie A con Livorno, Napoli, Parma e Bologna fino alla Cina.
Noi l’abbiamo intervistato proprio in vista di Genoa-Verona, gara in programma domani al Ferraris.
Di seguito, dunque, la nostra intervista esclusiva.
Per il Verona e in particolare per Baroni è già una sfida decisiva. Ti aspettavi una crisi di questo tipo per i gialloblù?
«C‘è tempo per rimediare. la storia insegna che il campionato è lungo e che ci sono state tante sorprese. Squadre che sembravano spacciate si sono salvate e altre che sembravano salve poi sono retrocesse. Sarà una gara importante».
Quale potrebbe essere la chiave per la squadra di Baroni per uscire con punti dal Ferraris?
«L’intensità. Il Verona e il Genoa hanno questa caratteristica e secondo me sarà una partita dove prevarrà l’agonismo».
A parte la prima con la Fiorentina, il Genoa in casa ha dimostrato di essere solido in difesa. Ti aspetti una partita d’attesa dei rossoblù?
«Il Genoa in casa è una squadra temibile che sfrutta il fattore campo. Non penso che aspetterà il Verona, anzi. Sapendo che i gialloblù in questo momento sono in difficoltà, soprattutto a livello psicologico, credo che la squadra di Gilardino sarà subito aggressiva».
Cosa c’è da temere di più del Grifone?
«Tutta la squadra fa il suo, ma è chiaro che Gudmundsson sia la stella. Riesce a rompere gli equilibri creando scompiglio nelle difese avversarie».
Quali saranno secondo te le squadre che dovranno lottare fino all’ultimo per non retrocedere?
«Penso che la griglia della classifica sia abbastanza delineata, dalla lotta per salvezza fino a quella per lo scudetto».
Dovesse saltare Baroni, chi vedresti bene sulla panchina dell’Hellas? A Donadoni piacerebbe come piazza?
«Speriamo che rimanga Baroni. Non so se piacerebbe a Donadoni, ma Verona è una piazza ambita da tanti allenatori».
Hai vestito la maglia dell’Hellas: qual è il tuo ricordo più bello in gialloblù?
«La partita con la Fiorentina. Abbiamo vinto 2-1 e avevo segnato due rigori dopo che eravamo andati in svantaggio con un gol di Baggio, sempre da penalty. Fare gol sotto la Curva e correre a ricevere gli applausi è stata un’emozione forte».
Sempre colpa del mister? Se i giocatori dormono non è colpa del mister. Vedo che i mister che sono stati esonerati in questi anni,stanno facendo bene, allora.
Basta nn vedere più baroni va ben anche un imbriagon . Vede più di lui. Su questo è sicuro
Abbiamo giocato assieme nella mitica G.S.Tebaldi e lui già dai pulcini aveva due passi in più degli altri. Ciao Mario
Bortolazzi fate i cassi toi. Baroni a casa stasera
8 + 6 – 14 e tutto si ripristina a prescindere.
Tradotto… vuol dire speriamo che lo caccino
Abbiamo xapito che Bortolazzi tifava Chievo
Ma va in cul valà
Spera sto vazzoooooo
Rimane se arrivano i risultati a Marioooo
Non voglio portare sfiga , ma la vedo molto dura.
A Verona nessuno viene ad allenare,con una squadra in difficoltà e una tifoseria esigente
Mario ha indossato le maglie di Mantova Milan Hellas e Genoa, prima di giocare in lega pro e diventare secondo di Donadoni…veronese doc, nato alla Sacra Famiglia e lanciato dalla squadra di quartiere GS Tebaldi.
Ci si salva se si comincia a fare punti soprattutto punti pesanti in trasferta
SEMPRE FORZA HELLAS
L’Hellas si salva perché ha lo spirito Hellas uno spirito di lotta che entra nell’anima, combattere sempre e comunque fino alla fine questo porta all’obiettivo che sia all’ultimo o molto prima, l’importante è raggiunge l’obiettivo finale.