Il giornalista del Giornale di Bologna ci ha presentato la sfida del Bentegodi dal punto di vista rossoblù
Il Verona si prepara ad affrontare il Bologna nel primo match della trentunesima giornata di campionato: i gialloblù venerdì scenderanno infatti in campo al Bentegodi per cercare di portare a casa altri punti preziosi in ottica salvezza.
Per sbirciare in casa felsinea abbiamo contattato Marco Vigarani, giornalista del Corriere di Bologna. Di seguito, dunque, la nostra nuova Penna in Trasferta.
Il Bologna è reduce da un ottimo momento. Che squadra si presenterà al Bentegodi?
«Il Bologna è una squadra in grande fiducia sul piano mentale e che ha trovato un ottimo equilibrio nonostante l’assenza prolungata di Arnautovic. Thiago Motta ha coinvolto e convinto tutti i suoi giocatori, ha dato un’identità precisa ma anche la capacità di adeguarsi all’avversario di turno. C’è tanto lavoro dell’allenatore nello spettacolo offerto dai rossoblù che probabilmente cullano il sogno di un finale di stagione in crescendo».
Il Verona appare in ripresa e ha un obiettivo ben chiaro, il Bologna vede l’Europa: entrambe le squadre sono più che motivate…
«Il Verona ha un obiettivo molto concreto mentre il Bologna ha un sogno difficile ma non impossibile. Le ultime settimane ci stanno dicendo che la salvezza è una missione realizzabile dai veneti ma anche che i rossoblù possono e devono credere fino in fondo alla possibilità di agganciare il treno per l’Europa. Venerdì penso che vedremo la classica partita in cui un pareggio non servirebbe a nessuno».
Che partita dobbiamo aspettarci?
«Nell’ultimo turno il Bologna ha avuto addirittura l’occasione per battere il Milan ma non l’ha sfruttata, quindi credo che cercherà di recuperare i punti persi per strada. La fisicità del Verona potrebbe però essere un problema un attacco dinamico ma leggero come quello dei rossoblù. La chiave per i padroni di casa potrebbe essere schermare bene Schouten e tenerlo schiacciato sulla difesa, costringendo il Bologna a un baricentro troppo basso per sviluppare il suo gioco».