Il doppio ex del match ha presentato la sfida ai microfoni de L’Arena
Raggiunto dai microfoni de L’Arena, Gianni Munari ha presentato il match di cui è doppio ex, spendendo anche due parole sulla sua seconda (e sfortunata) esperienza all’Hellas.
Di seguito, dunque, le principali dichiarazioni rilasciate dal classe ’83’, in gialloblù durante la stagione 2005/2006 e per la seconda metà del campionato 2018/2019.
IL RITORNO AL VERONA. «Fu Tony D’Amico a volermi nuovamente al Verona, aveva bisogno di un giocatore che desse qualcosa in più anche a livello di spogliatoio, io ero molto carico di tornare dove avevo cominciato e penso di aver dato il mio contributo. Mi è dispiaciuto non aver potuto giocare, quando sentii dolore dopo pochi minuti di partita contro il Crotone volevo nascondermi…».
L’HELLAS. «È presto per arrendersi, ci sono ancora tante partite e il Verona ha le qualità per salvarsi. All’Hellas mancano i pareggi, avesse trovato qualche pareggio in più la situazione sarebbe diversa. Sicuramente in estate si è cambiato troppo, soprattutto in avanti, inoltre si sono perse le peculiarità che la squadra aveva con Juric e che l’avevano resa la sorpresa della Serie A: prima i giocatori “raspavano”, inoltre sfortuna e infortuni non hanno aiutato. Vediamo ora cosa riuscirà a fare Sogliano sul mercato».
LA PARTITA. «Verona-Lecce è una partita indecifrabile, ci sono troppe variabili. L’Hellas sicuramente non dovrà concedere spazi, anche perché i ragazzi di Baroni sono micidiali nel ribaltare il fronte».
IL GIOIELLINO. «Avevo seguito Ivan Ilic anche quando ero osservatore al Parma. All’epoca giocava al NAC Breda, anche se agiva più avanzato. Sicuramente è un giocatore di qualità, deve solo essere più continuo».
Si ma ora i pareggi non servono più, se si pareggia ora si retrocede con 20 punti. Meglio provare il tutto per tutto e provare a vincerne il più possibile anche se poi c’è il rischio di perdere. Ormai i pareggi servono a poco le giornate sempre meno e il distacco sulla terz ultima aumenta sempre più.