L’islandese oggi alla Virtus ha parlato con i colleghi de L’Arena, spendendo anche due parole sui propri progetti futuri
Calciatore e imprenditore, per il futuro si vedrà: Emil Hallfredsson, raggiunto dai colleghi de L’Arena, ha parlato di progetti futuri, ma anche di mister Tudor e non solo.
Di seguito, dunque, le principali dichiarazioni di Ghiaccio bollente.
TRA PRESENTE E FUTURO. «Finché mi diverto, continuo a giocare. A giugno comunque aprirò una pizzeria a Reykjavík. Ho fondato una società con mia moglie e portiamo in Islanda prodotti italiani come olio, pasta e spezie. Un futuro da allenatore? Mi piacerebbe, ma ho tante idee».
IL MISTER. «Tudor è una grande persona e un grande allenatore, sono contento che stia andando così bene. A Udine era arrivato come una bomba: eravamo reduci da undici sconfitte consecutive, ma lui ha cambiato la nostra mentalità e ci ha salvati. Lo guardo sempre in televisione e sono anche venuto allo stadio qualche volta. È veramente bravo e spero possa battere il record di Mandorlini».
I RICORDI. «Ho solo bei ricordi dell’Hellas, dalle promozioni alle grandi vittorie come quella contro il Napoli. Mi piace molto il soprannome “Ghiaccio bollente” che mi aveva dato Roberto Puliero, inoltre lui mi stava molto simpatico. La gente per strada mi chiama ancora così. Io e Mandorlini? Ha abitato nell’appartamento sopra al mio per quattro anni, quando perdevamo cercavo di uscire senza farmi vedere da lui…».
VERONA. «Si è parlato di un mio ritorno all’Hellas e ci ho anche provato, ma non è andata bene. Magari in futuro, in altre vesti… La Virtus? Sono tornato a Verona dopo quindici anni in giro per l’Italia. Qui sono nati i miei figli, mi sento a casa».